Recensione su Lourdes

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Bosch al cinema / 4 Settembre 2011 in Lourdes

Cinematograficamente interessante, ma sopratutto, vale forse dirne qualcosa dal punto di vista dei contenuti. Sintetizzando: è come guardare un quadro di Bosch: non ci sono mezzi termini per la grettezza dell'”umano troppo umano” – compresa quell’idea, tutta sua, che ha di dio (cosa sia o debba essere) e del divino – una meschinità che non si può descrivere in modo diverso, che non si può dipingere se non senza pietà e senza sconti. Ancor più non si può addolcire la pillola quando tale piccolezza – anche se scaturita da semplice puerile ignoranza, o miope buona fede – vuole eleggersi a morale, a guida per una strada di edificazione, o perfino di giustizia. Ma, sopratutto… non si può non descrivere. La Hausner – come Bosch – l’ha capito.

Su tutto, una battuta: “Padre, perché lei (è stata miracolata) e non un altro?” – Risposta: “Dio è libero”.
Nemmeno Marx avrebbe saputo dire meglio! 😉

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