Recensione su Finalmente domenica!

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Truffaut e il noir. / 8 Ottobre 2014 in Finalmente domenica!

Pregevole omaggio di Truffaut al versante “spumeggiante” del noir americano degli anni Quaranta, con una splendida fotografia in b/n ed un’altrettanto bella Fanny Ardant, eroina indiscussa della pellicola, ragazza mobilissima, vivace, spigliata ed affascinante, un prototipo femminino gradevole che ricorda certi personaggi giovanili di Katherine Hepburn e Judy Garland.

Diverse le auto-citazioni che ho colto in questo ultimo lavoro del cineasta francese: sicuramente, Baci rubati (vedi, l’agenzia investigativa con i dipendenti pasticcioni) e L’ultimo metrò (Trintignant nascosto nel retro dell’agenzia immobiliare, per esempio, ricorda il regista teatrale costretto nei sotterranei ed entrambi colgono il movimento del mondo da una finestra posta all’altezza della strada esterna).

Piccola nota di colore: nel cinema di Marsiglia teatro di alcune scene, stando alle locandine poste all’ingresso e spesso inquadrate, i film proiettati sono Orizzonti di gloria di Kubrick e Il salario della paura di William Friedkin. Ho l’impressione (voglio crederlo!) che la scelta dei titoli non sia casuale.

Ritorno brevemente sull’eccellente fotografia del film realizzata da Néstor Almendros, perché mi ha impressionata molto.
Almendros, già collaboratore di Truffaut in molti film, è riuscito a creare, qui, un b/n elegantissimo, pieno di luci ed ombre geometriche, caratterizzato da una patina rétro credibilissima, in grado di atemporizzare la pellicola, dando la precisa impressione che essa sia stata girata almeno trent’anni prima. Pregevole.

3 commenti

  1. paolodelventosoest / 8 Ottobre 2014

    Sempre accattivanti i vostri commenti, Madame Popcorn 🙂
    Di Truffaut ho visto finora solo “La sposa in nero”, e sono partito con una mezza delusione. Mi aspetto grandi cose dalla sua filmografia e prima o poi passerò certamente da questo “Finalmente domenica!”

    • Stefania / 8 Ottobre 2014

      @paolodelventosoest: Lei mi confonde, monsieur Paul 😀 No, veramente, mi fa davvero piacere se i contenuti incuriosiscono e fanno mettere in wishlist un titolo in più.
      La sposa in nero non l’ho ancora visto (vorrei leggere da tempo il libro di Woolrich da cui è tratto il film, ma i due fatti non sono collegati…) e mi mancano ancora molti titoli per completare la filmografia di Truffaut. Il primo che vidi fu Fahrenheit 451 e mi piacque tantissimo, non sapevo praticamente chi fosse T, ai tempi, quindi non ero prevenuta, né in positivo, né in negativo. Ti consiglio di iniziare da quello. O, beh, se vuoi procedere in ordine cronologico ed emozionarti tanto da subito, da I 400 colpi 😉

  2. Riccardo Armonti / 2 Giugno 2020

    Non sono un amante del Truffaut che strizza l’occhio a Hitchcock, tutti i suoi tentativi “di genere” mi hanno sempre lasciato un po’ perplesso. In questo caso la trama pone troppa carne al fuoco (il night club, il cinema, l’avvocato, l’agenzia investigativa, l’hotel, l’ufficio) senza dare abbastanza attenzione alla caratterizzazione. L’unica scena in cui ho ritrovato il vero Truffaut è quando Trentignant (molto scialbo) e la Ardant (divina) si ritrovano sulla collina a discutere sulla vita. Truffuat è sempre riuscito a colmare la sua poca (per così dire) preparazione tecnica, con uno sguardo intimo e originale dei suoi personaggi e con dialoghi mozzafiato. Qui non ho trovato ben poco di tutto ciò, peccato.

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