Recensione su The Artist

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6 Settembre 2013

Un grande lavoro di immersione nell’analisi del cinema muto. Cosa significasse la mimica laddove le parole non erano possibili, e al contempo, come la narrazione potesse proseguire senza il mimino intoppo di comprensione pur tralasciando la maggioranza dei dialoghi. Il dubbio: è davvero quanto diciamo così indifferente, rispetto a quanto viene espresso da corpo e viso?
Interessante il gusto per il surreale, con la scena del sogno, unico bacino di rumori, che risultano infine inquietanti nella mente del protagonista immerso nell’identificazione col suo professionale ed artistico silenzio. Ed infatti, ad esempio, fuori dal set, è la sua vita privata che si conduce nel silenzio, nel rapporto senza dialogo con la moglie.

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