Recensione su Sound of Freedom - Il canto della libertà

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Televisivo ma efficace / 3 Marzo 2024 in Sound of Freedom - Il canto della libertà

Sound of Freedom può essere considerato un film propagandistico parzialmente riuscito.

L’idea di Monteverde è stata quella di raccontare la vera storia, molto romanzata, dell’indagine condotta dall’agente Timothy Ballard, ex agente del governo e fondatore dell’organizzazione no-profit “O.U.R” che si occupa di combattere il traffico di esseri umani, bambini nello specifico.

Ora, i problemi del film sono da imputare
ad una sceneggiatura estremamente traballante, con dei pretesti narrativi che sfiorano l’improbabile, a voler essere gentili, ad un eccessivo sensazionalismo e ad un montaggio non adatto e tagliato un po’ con l’accetta.

Personalmente mi aspettavo qualcosa di molto più crudo, quasi orrorifico, qualcosa alla Miss Violence, o comunque a un certo tipo di cinema europeo e invece mi sono trovato davanti un film con dei lodevoli intenti cinematografici ma con una messinscena televisivo-conservatrice.
Sembra un film, se si notano alcuni dettagli, soprattutto per una certa fetta dell’elettorato statunitense/occidentale; il che, per carità, non è assolutamente un problema ma non è ciò che cerca il sottoscritto nella settima arte.

Quello che ha di buono Sound of Freedom sono un Caviezel in parte e invecchiato benissimo, alcune riprese di rapimenti veri registrati da telecamere di sorveglianza e di arresti fatti dalle forze speciali colombiane e un importantissimo messaggio che arriva con i titoli di coda che spiega una verità scioccante sulla società consumistica di cui facciamo parte e sulla malvagia natura dell’uomo e mi rendo conto che trattandosi di un tema taboo come la pedofilia, uno stile iperrealista, avrebbe potuto riscontrare ostracismo da parte dei produttori e degli spettatori andando poi anche ad uccidere lo scopo propagandistico con il quale è stato pensato in film.

Sound of Freedom è un film con una carenza tecnico-narrativa e, per me, anche intrattenitiva non indifferente ma che mi rendo conto possa passare in secondo piano considerando la gravità dell’argomento di cui si sta parlando e l’importanza della divulgazione dello stesso.

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