Recensione su Don't Look Up

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Don't Look Up
Regia:

Buona Apocalisse a tutti / 9 Gennaio 2022 in Don't Look Up

Dal punto di vista del racconto, il nuovo film di Adam McKay avrà anche i suoi difetti (in primis, la puerile divisione manichea tra “illuminati dal basso” e “dementi al potere”), però -a parer mio- ha il merito di aver messo in scena in chiave grottesca diverse miserie dell’umanità contemporanea come – mi pare- nessuno aveva ancora provato a fare, perlomeno non in tempi recenti.
Il film di McKay non è Il dottor Stranamore dei giorni nostri, però, penso che Don’t Look Up sia una buona pozza in cui specchiarsi senza riuscire a evitare una smorfia.

Il soggetto del film, dichiarato esplicitamente (https://www.nientepopcorn.it/notizie/curiosita/film-netflix-dont-look-up-spiegazione-dicaprio-cambiamenti-climatici-sito-count-on-us-118490/), è il rischio rappresentato dall’effetto dei cambiamenti climatici sull’umanità e l’incapacità (calcolata o meno) di valutarne la terribile portata e di ragionare in prospettiva.
Però, io ho diretto la mia attenzione soprattutto sulla non troppo secondaria critica del film al mondo della comunicazione (istituzionale, giornalistica, di intrattenimento). Quella di McKay sarà una critica “basilare”, senza guizzi epifanici, ma, in tempi reiterati di COVID-19, il contesto mediale descritto nel film s’attaglia bene con quello dei giorni nostri e mi ha assicurato diversi ghigni a denti stretti di cui il mio gnatologo non sarà molto contento.

P.s.: ancora una volta, sono rimasta fregata dal trailer. Perché, nel film, non c’è il brano Don’t bring me down della Electric Light Orchestra? Eh? Eh?!? EH?!?

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