Recensione su Irréversible

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23 Luglio 2014

Ieri sera ho cercato di vedere Irreversible, era una pellicola che conoscevo di fama. L’ho inziata daccapo oggi. Le persone che me lo hanno consigliato rimasero parecchio coinvolte e convinte dalla visione. E’ da parecchio che mi interrogo sul motivo per cui noi giovani abbiamo bisogno di pellicole come questa e, francamente, non ne abbiamo bisogno. Probabilmente è perché oggi viviamo in una parte del mondo che nelle sue sicurezze non è riuscito a sedare una parte dello spirito animalesco che è ancora in noi. Oggi si dovrebbe incanalare in qualcosa di positivo quella animalità che cerchiamo di reprimere in tutti i modi. Perché esiste una certa violenza positiva, prendete ad esempio quel mostro di genio cinematografico, il mio regista preferito, che è Sam Peckinpah (ex marine figlio e nipote di quelle che erano le Autorità del Lontano West). Egli aveva cercato di incanalare la rabbia creando film.
Questo, neanche a dirlo, non accade in Irreversible.

lo stile narrativo è simile a quello di Memento, la particolarità del film quindi non è la trama da “scoprire” a ritroso bensì le tecniche visive e sonore, le une spettacolarizzano le scene particolarmente violente (come quella dell’estintore) le altre con il propagarsi dei suoni trasmettono disorientamento, quasi nausea e mal di testa, allo spettatore. I due particolari sono le uniche cose che salvo del film, si perché Irreversible fondamentalmente non dice nulla di nuovo o meglio non eccede, disgusta. Il film, come dicevo nelle righe precedenti, procedendo a ritroso ripercorre l’ultimo giorno di vita di Pierre (Albert Dupontel), Marcus (Vincent Cassel) e Alex (Monica Bellucci), in quello che sarà il loro ultimo giorno di vita da uomini prima, da cittadini parzialmente felici poi. Da questo momento infatti è la loro umanità a morire. Il trio composto da marito-moglie (Marcus-Alex/Vincent-Monica) e dall’ex di lei (Pierre/Albert) verrà scosso dallo stupro della bella Alex accaduto in un sottopassaggio. Alla vista del volto tumefatto della moglie, e per la dose di cocaina in corpo, Marcus si trasforma in una specie di Punitore di Marvelliana memoria. Anche Pierre, intellettuale che dunque incarna la ragione, dà di matto. I due arriveranno a vendicarsi personalmente ma..

Ma veniamo al punto, a me piace la violenza, la violenza è parte della vita di tutti i giorni. Il tema del film è il piacere ? il tema del film è la violenza.. il regista li mette accanto. Ora, il sesso nasce dal desiderio. E’ istinto, è primordiale, e la penetrazione anche quella più dolce va collocata in un rapporto dominato-dominante. Se è vero tutto ciò, è anche vero che c’è una bella differenza fra il sesso e lo stupro. Il regista fa la cosa più sbagliata del mondo, mette piacere e violenza sullo stesso piano, neanche fossimo in “Conan il barbaro”. Non prendiamoci per i fondelli, è probabile che avete visto la pellicola proprio per lo stupro, scena madre della pellicola, di Monica Bellucci, quindi non venitemi a parlare di piacere. In film infatti si apre con un dialogo fra due personaggi esterni alla trama, uno dei loro tra l’altro lo abbiamo già visto in “Carne” mediometraggio del regista. Ci rivela come sia stato in carcere per aver violentato la figlia, L’altro gli dice che alla fin fine quello che importa è il piacere. Il prologo termina con il suono delle sirene, la cinepresa si muove ad cazzum canis ed allo spettatore vengono presentati i due protagonisti del film, uno in barella e l’altro in manette. Pensateci un’attimo. Friedkin per il suo Cruising è stato ferocemente attaccato dagli omosessuali di mezza New York. Le femministe americane e non solo a Peckinpah dopo aver realizzato “Cane di paglia” momenti non lo crocifiggevano con l’accusa di maschilismo, Gaspar Noé vi fa una pellicola come questa e avete visto come vengono dipinti gli omosessuali nell’opera ? C’è più omofobia qui che in qualsiasi altro film visto dal sottoscritto. Vi rimando a tutte le scene ambientate nel “Rectum”, locale gay di un trash inverosimile ed in particolare alla figura del pappone Le Tenia. Gli omosessuali del Rectum appaiono passivi, succubi della violenza di Marcus ed allo stesso tempo vengono dipinti come sadici, masochisti, quasi a volerli screditare o deridere. Invece, passando a Le Tenia, egli è sfruttatore (un “protettore”) della prostituzione, abusa dei suoi transessuali e stupra Alex. Se fossi omosessuale probabilmente avrei giocato a tiro a piattello con il dvd.

Diffidate da chi vi presenta l’opera come un film di denuncia, non me ne frega nulla se il regista ha partecipato in una scena nella quale si masturba in una sala del Rectum, il risultato finale non è denuncia, non è un film che fa crescere lo spettatore.

E’ solo pornografia della violenza.

DonMax

7 commenti

  1. Injoe / 5 Agosto 2022

    Non so proprio d’accordo, credo che che questo film sia troppo screditato. Comunque bella recensione, guarderò un film di peckinpah che non lo conosco

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