Romanzo di una strage

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Romanzo di una strage

Il 12 dicembre 1969 un'esplosione all'interno della Banca Nazionale dell'Agricoltura di Milano, in Piazza Fontana, provoca una strage: restano uccise diciassette persone e ottantotto rimangono ferite.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Romanzo di una strage
Attori principali: Valerio Mastandrea, Pierfrancesco Favino, Michela Cescon, Laura Chiatti, Fabrizio Gifuni, Luigi Lo Cascio, Giorgio Colangeli, Omero Antonutti, Thomas Trabacchi, Giorgio Tirabassi, Fausto Russo Alesi, Denis Fasolo, Giorgio Marchesi, Andrea Pietro Anselmi, Sergio Solli, Antonio Pennarella, Stefano Scandaletti, Giacinto Ferro, Giulia Lazzarini, Benedetta Buccellato, Alessio Vitale, Bruno Torrisi, Francesco Salvi, Diego Ribon, Marco Zannoni, Fabrizio Parenti, Gianni Musy, Gianmaria Martini, Giovanni Visentin, Corrado Invernizzi, Paolo Bonanni, Claudio Casadio, Giovanni Federico, Angelo Raffaele Piasani, Bob Marchese, Davide Paganini, Maurizio Tabani, Edoardo Natoli, Francesco Sciacca, Marcello Prayer, Giovanni Anzaldo, Angelo Costabile, Lorenzo Gioielli, Vittorio Ciorcalo, Gianluigi Fogacci, Irmo Bogino, Alessandro Bressanello, Roberto Sbaratto, Riccardo Maranzana, Riccardo Cicogna, Miro Landoni, Lollo Franco, Giovanni Capalbo, Edoardo Rossi, Luca Zingaretti, Rebecca Saitta, Sara Tocco, Massimo Sangermano, Diego Floro, Danilo De Summa, Fulvio Barigelli, Simone Sterpetti, Eugenio Allegri, Franco Barbero, Roberto Abbiati, Livia Rossetto, Fabio Alessandrini, Tonino Tassone, Sante Tornabene, Giorgio Carminati, Fabio Marchisio, Mostra tutti

Regia: Marco Tullio Giordana
Sceneggiatura/Autore: Sandro Petraglia, Marco Tullio Giordana, Stefano Rulli
Colonna sonora: Franco Piersanti
Fotografia: Roberto Forza
Costumi: Francesca Sartori
Produttore: Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini, Marco Chimenz, Matteo De Laurentiis
Produzione: Italia
Genere: Drammatico, Poliziesco, Thriller
Durata: 129 minuti

Dove vedere in streaming Romanzo di una strage

Come non parlare bene di queto film ! / 10 Settembre 2013 in Romanzo di una strage

Uno ricostruzione storica di uno dei periodi più oscuri e bui dell’Italia .. dove si ammazza per ideali ? per mantenere il potere ? .. per diversi motivi … ma la sostanza non cambia sono morti innocenti .. dal PInelli alle vittime delle stragi .. bravo Giordana .. non avevo dubbi !

6 Febbraio 2013 in Romanzo di una strage

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Il progetto di base è ambizioso: per trattare un argomento come la strage di Piazza Fontana non si può prescindere dalla contestualizzazione sociale e politico-ideologica dell’Italia di fine anni ’60 inizio ’70, non si può prescindere dalla cornice internazionale, e non si può prescindere dall’approfondimento di una serie di attori istituzionali e civili che hanno fatto la storia di quegli anni. Ora: è mai possibile condensare tutto ciò in un film di due ore? La sfida che affronta Giordana è ardua. A mio avviso riesce sotto molti aspetti, per altri risulta invece meno convincente.
Innanzitutto ogni scena e ogni virgola assumono un significato, non bisogna lasciarsi sfuggire nessun particolare in questa densissima ricostruzione che ha il pregio, a mio avviso, di riuscire lineare e coerente, una sorta di bignami ultra concentrato facilissimo da consultare, quindi ben fatto, assolve al suo scopo. Molta attenzione è dedicata alla certosina ricostruzione di alcuni dialoghi e battute storicamente verificatisi. Ho apprezzato il modo in cui in pochi minuti si riesce a dare l’idea dell’aria di scontro che si respirava nel ’69: da una parte Saragat che, in seguito alla morte di Annarumma in scontri di strada, trova ragionevole parlare pubblicamente di “barbaro assassinio” (un Presidente della Repubblica che si rivolge alla nazione), dall’altra Feltrinelli che in tutta tranquillità caldeggia la “resistenza armata” di fronte ad un pubblico di centinaia di universitari. Questi due semplici ed efficacissimi esempi sono ben collocati, come anche è ben resa la totale pressapocaggine della questura di Milano (indimenticabile il “balzo felino” imputato a Pinelli, insieme alla scarpa volante), la tensione in seno al governo, la ricostruzione dei movimenti di Ordine Nuovo e del SID, di Avanguardia Nazionale, delle Chiaie, Borghese, dei servizi deviati, le infiltrazioni da tutte le parti, il tritolo (dell’operazione Gladio), anche Valpreda (che davvero era un personaggio, altrimenti non si sarebbe prestato così bene e così in fretta a ricoprire il ruolo di capro espiatorio). Tutto si incastra a formare un puzzle ben costruito, dove i pezzi (già estrapolati e scelti con attenzione in modo da includere nella narrazione solo quelli veramente significativi) combaciano anche con un certo buon ritmo narrativo.
Non mi ha convinto l’aspetto dedicato ai personaggi. In particolare la coppia Pinelli-Calabresi (nulla da dire agli interpreti, bravi entrambi): perché volere offrire ritratti a tutto tondo se è evidente che non c’è tempo né modo per alcun approfondimento? Escono fuori queste due figure “eroiche”, entrambe vittime, accomunate da un sentimento di amicizia evidenziato molto ma molto più di quanto fosse necessario. Un po’ un eccesso di buonismo che stona rispetto al tono neutrale e incalzante con cui sono narrati gli altri eventi. Soprattutto avrei evitato di inserire anche il caso Calabresi (buttato lì così, Lotta Continua è menzionata sì e no un paio di volte), così ci saremmo risparmiati anche la presenza di un’insulsissima Laura Chiatti. Altrettanto buonista la figura di Moro, che due volte su tre sta in chiesa a pregare (anche se pronuncia battute memorabili). Probabile che il problema sia alla radice, nel voler proporre sullo schermo delle figure che sono ancora troppo vive nella memoria collettiva, che appartengono ad un passato troppo recente, per cui non si riesce ad affrontarle in maniera obiettiva e distaccata, come la narrazione avrebbe richiesto, e si sente invece la necessità di doverle riscattare/nobilitare.
A parte questi aspetti (che hanno una relativa rilevanza), e senza entrare nel merito delle conclusioni che vengono suggerite nel finale, è sicuramente un buon film da consigliare.

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27 Novembre 2012 in Romanzo di una strage

Continuiamo a sperare che i film ci raccontino la verità, che facciano luce sulle molte ombre della nostra storia italiana.
Magari fosse così…
Nessuna luce porta questo film, lascia tutti i dubbi . Racconta la storia.
Un bel film, buoni attori.

Che vergogna… / 6 Maggio 2012 in Romanzo di una strage

…dopo più di 30 anni nessuno colpevole…e ai familiari delle vittime sono state chieste le spese processuali. Una vergogna. Valerio Mastrandrea davvero bravo nei panni del commissario Calabresi….anche Favino bravo….ma Gifuni nei panni di Aldo Moro è davvero fastidioso.
Da vedere….purtroppo per capire le pagine buie della nostra storia.

Un’ennesima vergogna tutta italiana / 2 Maggio 2012 in Romanzo di una strage

Non entro nel merito , né potrei farlo , dell’esatta corrispondenza dei fatti narrati nel film rispetto a quelli riportati sugli atti giudiziari soprattutto per quanto riguarda la doppia bomba che sarebbe stata collocata nella banca.
Esprimo invece il mio convinto apprezzamento sulla grande prova corale offerta da tutto il cast dove , a parte il solito magnifico Favino/Pinelli (mi è invece piaciuto un po’ meno stavolta il Mastandrea/Calabresi) , hanno ottimamente figurato i cosiddetti comprimari fra i quali mi ha fatto piacere rivedere un grande del teatro come Omero Antonutti nella parte di Saragat .
Ma ancor più vorrei elogiare la regia calibrata , asciutta ed incalzante , del bravo ed ormai collaudato Giordana.
Non era facile riferire i fatti di quell’orrenda strage , vergognosamente rimasta a tutt’oggi senza colpevoli, in maniera neutra e non enfatica ma mi pare che egli ci sia sostanzialmente riuscito.

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