La dolce vita

/ 19608.1373 voti
La dolce vita

Roma, primi anni Sessanta. Il bel Marcello è un aspirante scrittore che, per sbarcare il lunario, lavora per un giornale scandalistico: si apposta fuori dai locali frequentati da attori e starlette straniere.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: La dolce vita
Attori principali: Marcello Mastroianni, Anita Ekberg, Anouk Aimée, Yvonne Furneaux, Magali Noël, Alain Cuny, Annibale Ninchi, Walter Santesso, Valeria Ciangottini, Riccardo Garrone, Ida Galli, Audrey McDonald, Polidor, Alain Dijon, Mino Doro, Giulio Girola, Laura Betti, Nico, Domino, Carlo Musto, Enzo Cerusico, Giulio Paradisi, Enzo Doria, Enrico Glori, Adriana Moneta, Massimo Busetti, Lex Barker, Jacques Sernas, Nadia Gray, Giuseppe Addobbati, Conte Brunoro Serego Aligheri, Gabriella Andreini, Federika André, Armando Annuale, Joan Antequera, Juan Antequero, Gianni Baghino, Nadia Balabine, Ignazio Balsamo, Remo Benedetti, Andrea Bianchi, Lars Bloch, Leonardo Botta, Ida Bracci Dorati, Ferdinando Brofferio, Giovanna Busetti, Tito Buzzo, Daniela Calvino, Tony Campanino, Fabrizio Capucci, Donato Castellaneta, Adriano Celentano, Elisabetta Cini, Giulio Citti, Leo Coleman, Nani Colombo, Mario Conocchia, Francesco Consalvo, Tiziano Cortini, Decimo Cristiani, Mario De Grenet, Andrea De Pino, Adele De Rossi, Donatella Della Nora, Christine Denise, Katherine Denise, Carlo Di Maggio, François Dieudonné, Venceslao Dobrzensky, Donatella Esparmer, Paolo Fadda, Umberto Felici, Oretta Fiume, Rina Franchetti, Giacomo Gabrielli, Franco Giacobini, Angela Giavalisco, Romolo Giordani, Christine Graefeck, Lily Granado, Libero Grandi, Maurizio Guelfi, Gloria Hendy, April Hennessy, Nina Hohenlohe, Antonio Jacono, Gloria Jones, Carlo Kechler, Else Knorr, Paolo Labia, John Francis Lane, Sondra Lee, Marianne Leibl, Guglielmo Leoncini, Giuliana Lojodice, Renée Longarini, Francisco Lori, Francesco Luzi, Mario Mallarno, Renato Mambor, Vittorio Manfrino, Maria Marigliano, Carlo Mariotti, Gino Marturano, Maria Mazzanti, Harriet Medin, Marta Melocco, Nello Meniconi, Alex Messoyedoff, Gianfranco Mingozzi, Lucia Modigliani, Maite Morand, Aurelio Nardi, Desmond O'Grady, Liana Orfei, Umberto Orsini, Contessa Cristina Paolozzi, Ada Passeri, Franca Pasut, Loretta Pepi, Paola Petrini, Cesarino Miceli Picardi, Princess Doris Pignatelli, Alberto Plebani, Oliviero Prunas, Giovanni Querrel, Giulio Questi, Concetta Ragusa, Loretta Ramaciotti, Leonida Repaci, Alfredo Rizzo, Rosemary Rennel Rodd, Giancarlo Romani, Franco Rossellini, Prince Eugenio Ruspoli di Poggio Suasa, Margherita Russo, Anna Maria Salerno, Anna Salvatore, Archie Savage, Lisa Schneider, Maria Pia Serafini, Noel Sheldon, Isabella Soldani, Letizia Spadini, Giò Stajano, Gino Talamo, Sandra Tesi, Henry Thody, Tomás Torres, Iris Tree, Vando Tress, Gondrano Trucchi, Teresa Tsao, Winie Vagliani, Leontine Van Strein, Aldo Vasco, Lucia Vasilicò, Maria Teresa Vianello, Sandy von Normand, Antoinette Weynen, Angela Wilson, Vadim Wolkonsky, Maria Teresa Wolodimeroff, Gianni Zamputo, Italo Zingarelli, Iolanda Fortini, Marta Timar, Bruna Cealti, Nancy Lecchini, Giulio Tomei, Lucia Cavalieri, Rio Nobile, Edward Febo Kelleng, Mostra tutti

Regia: Federico Fellini
Sceneggiatura/Autore: Federico Fellini, Ennio Flaiano, Tullio Pinelli, Brunello Rondi, Pier Paolo Pasolini
Colonna sonora: Nino Rota
Fotografia: Otello Martelli
Produttore: Giuseppe Amato, Franco Magli, Angelo Rizzoli
Produzione: Francia, Italia
Genere: Drammatico, Commedia
Durata: 176 minuti

Dove vedere in streaming La dolce vita

Un’opera senza tempo / 22 Agosto 2023 in La dolce vita

“La Dolce Vita” di Federico Fellini è un’opera cinematografica che rimane un’icona senza tempo nel panorama del cinema mondiale. Questo film, uscito nel 1960, è un viaggio straordinario nel cuore della società romana degli anni ’50, una riflessione profonda sulla vita, l’amore e la cultura di un’epoca in transizione.

Il film segue la vita di Marcello Rubini, interpretato magistralmente da Marcello Mastroianni, un giornalista che naviga tra le luci sfavillanti e le ombre oscure della città eterna. “La Dolce Vita” ci offre una serie di episodi che ci introducono a una vasta gamma di personaggi, ciascuno rappresentante un aspetto diverso della società italiana del tempo. Il film ci guida attraverso le feste scintillanti, le celebrità, i desideri irrealizzabili e le disillusione profonde.

La regia di Fellini è sorprendente nel suo stile visivo unico, che mescola immagini suggestive con momenti surreali e visionari. Le scene iconiche, come quella della fontana di Trevi o dell’elisoccorso che porta una statua di Gesù attraverso Roma, sono ancorate nell’immaginario collettivo e rendono il film una celebrazione visiva.

Il tema della “dolce vita”, cioè la vita dolce e godereccia, è al centro del film. Fellini lo presenta in un modo ambivalente, rivelando sia il fascino e l’ebbrezza che le sfide morali e l’alienazione che può portare. Il conflitto tra la ricerca del piacere e la profonda insoddisfazione interiore diventa un filo conduttore avvincente.

La colonna sonora di Nino Rota aggiunge un ulteriore livello di profondità emotiva al film, enfatizzando le emozioni dei personaggi e creando un’atmosfera unica.

In conclusione, “La Dolce Vita” è un capolavoro cinematografico che sfida le convenzioni e cattura l’anima di un’epoca. La magistrale regia di Fellini, le interpretazioni superlative e l’immaginario visivo indimenticabile rendono il film un’esperienza avvincente e profondamente riflessiva. È un film che continua a ispirare e a intrattenere, dimostrando il potere senza tempo del cinema nel catturare la complessità umana e la società che ci circonda.

Leggi tutto

M / 24 Gennaio 2020 in La dolce vita

Nella prima celeberrima scena del film un simbolo divino viene trasportato fuori dalla comunità.
La comunità vive un’esistenza senza dio.
Gli individui della comunità sono un po’ malinconici, ma in fondo non gli interessa.
Si brinda “all’annullamento di tutto!”

Tutto è già stato detto su La dolce vita, non resta che riassumerlo in maniera stravagante per far finta di essere originali.

Volevo solo dire che c’è una scena, dopo circa due ore di film, quando Marcello è ospite nel castello fuori Roma, in cui rincontra Maddalena e questa lo lascia solo in una stanza ma senza che i due smettano di dialogare tramite un gioco di echi: è un topos, lui può parlare ma non può vedere l’interlocutrice, come sul divano dello psicologo o nel confessionale: allo stesso tempo seduta psicanalitica, penitenza cattolica e dichiarazione d’amore fra i due, i tre atti vengono bruscamente interrotti dall’arrivo di un altro spasimante di Maddalena, che smette di rispondere per baciare il nuovo venuto, lasciando Marcello solo nel silenzio chiedendosi che fine abbia fatto la sua amata.
Ecco, quella cosa lì è la perfezione.

Leggi tutto

La dolce / 31 Gennaio 2018 in La dolce vita

Bellissimo film

Con Fellini non c’è mai un easy feeling / 20 Febbraio 2013 in La dolce vita

Un filmone lungo, pesante e per certi versi difficile, non fosse altro che per la ricerca compulsiva di simboli. Detta così, vi suonerà come un’asserzione fatta per affossare un’opera; ma in questo modo di fatto tolgo l’unico sassolino nella scarpa, tiro i miei pugni sul muro di quel greve monocorde simbolismo felliniano, quella persistenza artistica che lo porta a frequentare fino all’usura certi luoghi dell’immaginario. Il cinema di Fellini porta lo spettatore all’amore rabbioso, morboso e disperato di Emma per Marcello. Non può (non deve?) esserci del facile feeling.
C’è la Roma borgatara e la Roma snob, c’è la prostituta e la signora annoiata, c’è la superstizione miracolistica popolana e l’esoterismo vip, c’è l’Eva fragile, isterica, elegante e felina e l’Adamo dandy, gonnaiolo, accidioso e sopraffattore. C’è una dicotomia assillante, sì, e c’è pure una esibizione continua di gesti d’arte gratuita e orgogliosamente fine a sè stessa, vezzi e sbaffi dell’élite mondana, come l’immersione sacralizzata della prosperosa Eckberg nella Fontana di Trevi, i balli sfrenati, le orchestrine e i ballerini rigorosamente esotici. Fellini, un po’ come Welles, si impossessa della camera e ci pigia dentro tutto, con grandeur consapevolissimamente kitsch, in un crescendo erotico e visionario, verso un finale che spezza i fili logici, arrabbiato, ancestrale, molle come un mostro marino arenato sulla spiaggia.

Leggi tutto