Recensione su The Crown

Prime due stagioni molto buone, ma più la narrazione procede nella linea temporale dalla Storia alla Cronaca più diviene fortemente ideologica, e quindi arbitraria e distorsiva (tutto ciò in modo fin troppo evidente nell’ultima S4) nelle rappresentazioni di fatti, persone, dinamiche, retroscena, per di più in modo estremamente superficiale, senza approfondire davvero e abusando della citazione acritica, con conseguente calo qualitativo dell’intero prodotto. Inizialmente era un biopic, poi è divenuta una fiction “liberamente ispirata a” – senza però voler ammettere di esserlo.
Risente molto, tra l’altro, del profondo cambio di impostazione generale (non più un unico filo conduttore lungo tutta la stagione ma una singola piccola ministoria autonoma per ogni episodio, in modo frammentario), di “spirito”, di atmosfere e di punto di vista narrativo (smaccatamente policentrico, e quindi frammentario, proprio a partire da S3), nonché del recasting (con anche un nuovo, forse, team creativo?) non proprio indovinato, tra il blocco S1-S2 e quello S3-S4, al punto da farli apparire due serial completamente distinti e a sé stanti, frutto di due concezioni differenti e di intenzioni diametralmente opposte.
Voti:
S1-S2: 7
S3: 6-
S4: 4