Recensione su Oceania

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Buon film ma… / 22 Dicembre 2016 in Oceania

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Visivamente “Oceania” è un’opera spettacolare, una vera orgia di colori accesi, vivi e tropicali: l’oceano, la sabbia e la vegetazione brillano di luce propria, risultando estremamente piacevoli all’occhio.
Ad essi si aggiunge lo stilema estetico caratteristico per gli umani, che contribuisce ad immergere lo spettatore nelle atmosfere polinesiane oceaniche; fattore importante quando si opta per una localizzazione geografica tanto specifica.
Tra i personaggi spicca in positivo il semidio Maui, doppiato da Dwayne Johnson, alias l’ex wrestler The Rock.
Compresa nella sua parte c’è una canzone (la più orecchiabile dell’intera pellicola, tra l’altro) chiamata “You’re Welcome”, in cui oltre ad un ritmo frenetico e molto catchy il bestione doppiato da un altro bestione sfrutta la mobilità dei propri tatuaggi.

Positivo anche il messaggio ecologico che inserito in un cartone animato male non fa mai: non giocate con Mamma Natura, perché le conseguenze potrebbero essere assai deleterie.

Tutto bello, tutto giusto, tutto a regola d’arte.
Canzone citata a parte, però, manca magari un guizzo di imprevedibilità, di brio e di frizzantezza che possa trascinare nel sogno le menti dei bambini ed intrattenere in modo soddisfacente anche gli adulti.
In “Oceania” questo fattore manca, vuoi per aver forse puntato troppo sull’occhio e poco sullo spirito, vuoi perché ormai alcune major godono di un credito che, per quanto giustificato dagli ottimi prodotti e dai più che soddisfacenti risultati al box office, forse le impigrisce in fase di scrittura.

Come per l’enorme fenomeno di massa “Frozen”, dispiace assistere a pellicole così incredibili visivamente ma purtroppo con trame inutilmente confusionarie (là tra i ghiacci) o in fin dei conti debolucce (qui in Polinesia).

Moana/Vaiana inoltre è purtroppo un personaggio già visto più e più volte: una ragazza fiera, entusiasta e determinata che non si accontenta del piccolo mondo in cui vive, ma desidera ardentemente nuove avventure per ampliare i propri orizzonti.
Per quanto il suo viaggio non sia esclusivamente volontario ma sia necessario per la salvezza della sua gente, non si può fare a meno di notare quanto il “volere di più” la accomuni a molte protagoniste Disney prima di lei.
Possiamo ricordare ad esempio in tutto o in parte Alice, Bianca, Ariel, Belle, Jasmine, Mulan, Jane, Rapunzel o la più recente Judy Hopps dell’ottimo “Zootropolis”.
Quando il ribaltare uno stereotipo diventa esso stesso uno stereotipo.

Vaiana inoltre soffre un po’ troppo la sua spalla comico/eroica, al cospetto del quale attua spesso una sottomissione che la rende narrativamente subalterna nelle sequenze comuni ai due, nonostante il ruolo di primo piano dovrebbe essere della giovane donna.

Consigliato o no? Sì, per godersi uno spettacolo visivo ottimo. Purtroppo con una sceneggiatura più solida il risultato complessivo sarebbe stato migliore.

Buon film, ma forse una mezza occasione sprecata per puntare all’eccellenza.

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