Recensione su Zootropolis

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Il 55° Classico Disney / 29 Gennaio 2016 in Zootropolis

La coniglietta Judy Hopps vuole sfidare i pregiudizi e diventare la prima “preda” a entrare in polizia, un ambiente per soli “predatori”. Nel mondo antropomorfo di Zootropolis infatti rimangono ancora latenti gli istinti rapaci delle prede contro predatori, e qualcuno sfrutterà questi istinti.
Rimpiango ancora l’animazione a matita, ma qui la Disney esibisce animazioni sbalorditive, degne dei grandi Maestri del passato.
Ritorno in grande stile anche per Michael Giacchino, che finalmente si diverte e non tenta di fare la grande epopea sinfonica (come nei tre tentativi mancati dell’anno scorso) né la genialata minimalista (come in Inside Out).
Grasse risate, ma la storia è solo un pretesto pedagogico per parlare di discriminazione razziale (obiettivo comunque nobile e raggiunto efficacemente).

3 commenti

  1. icarus / 1 Febbraio 2016

    Bè hai visto l’anteprima in chissà quale festival sparso per il mondo o volevi semplicemente accaparrarti l’ambitissima prima recenZIOne della scheda? 🙂

  2. icarus / 3 Febbraio 2016

    Forse è ancora prematuro per dirlo (in realtà neanche troppo eh) ma credo che per Zootropolis valga un po’ il medesimo discorso fatto lo scorso anno per Inside Out\Il viaggio di Arlo: il vero rimorchiatore di casa Disney quest’anno sarà Moana\Oceania, perciò la maggior parte delle speranze e delle energie in fatto di marketing saranno concentrate lì.
    Questo Zootropolis mi sembra abbia del potenziale (la clip dei bradipi che circola in rete l’ho trovata decisamente divertente) ma temo possa essere penalizzata da tempistiche distributive un po’ sfavorevoli; insomma sarà un problema mio ma la riproposizione di un contesto iperurbanizzato , seppur con le dovute differenze rispetto alla San Fransokyo vista in Big Hero 6, mi desta, alla vigilia di un’eventuale visione, qualche perplessità.

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