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Zootropolis

/ 20167.7517 voti

Uhm / 16 Novembre 2022 in Zootropolis

Mi sono sentita e sono rimasta abbastanza di ghiaccio. Mentre la storia, l’animazione, lo sfondo, i dettagli mi coinvolgevano e convincevano e divertivano, andando verso un piacevolissimo effetto ritorno all’infanzia, una doccia fredda è stata assistere alla serie di stereotipi socioculturali espressi nella scelta dialettale e posturale di vari personaggi e il fatto che non siano gli ‘attori’ principali a essere così caricaturati in realtà aumenta il mio senso di sconforto.
Da tempo Disney mette in discussione vecchi usi e al di là di dispiaceri un po’ fini a sé che spesso pervadono le polemiche, ho apprezzato poter capire i problemi di molti prodotti, da Dumbo ecc. e cercare di vedere un dialogo tra parti. E quindi? E invece? Tutto buttato al diavolo. L’apice dei siciliani ratti e non penso alla mafiosità (che per storia e riferimenti cinematografici ci potrebbe stare) ma proprio alla scelta dell’animale rappresentativo degno delle migliori propagande anti immigrati italiani che venivano simbolizzati esattamente dai ratti, il fattone (magari comunistello) toscano, il furbone del nord, il napoletano scippatore e taroccatore di dvd… e i personaggi principali invece che non vengono caratterizzati da dialetti e inflessioni non mi toccano meno visto che almeno a partire dagli 80/90 si cerca di studiare i dialetti come lingue non come vergogne. Ho voluto ascoltare la versione in inglese per capire se lo scivolone fosse italiano ma no, niente e comunque resterebbero i ratti (cavolo i ratti no eh.. https://it.wikipedia.org/wiki/Antitalianismo#/media/File:Anti-Italian_cartoon_published_in_Judge_magazine,_1903.jpg metto un link a mia nota)
Sembrano dettagli minori ma sono sottili e insinuosi.
Insomma una storia contro gli stereotipi selvaggi vs buoni intrisa di stereotipi. Il mezzo è il messaggio vale sempre.

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Credete sempre nei vostri sogni! / 7 Novembre 2021 in Zootropolis

Un cartone divertente, adorabile e con una grande morale.
Una coniglietta audace, coraggiosa e determinata decide di inseguire il suo sogno e di diventare il primo poliziotto coniglio di Zootropolis. La scoraggiano tutti, dai suoi stessi genitori al capo della polizia. Non credono che lei ce la possa fare e che debba continuare a fare a ciò che è destinata: vendere carote. Tuttavia, lei non si fa scoraggiare e ha la forza e l’audacia per continuare a inseguire il suo sogno fino a far ricredere tutti. Dimostrazione del fatto che “se non ci credi tu in te stessa, nessuno lo farà al tuo posto” e che bisogna sempre inseguire i propri sogni se vogliamo che si realizzino!
Un cartone che parla anche di unione e di discriminazione biologica, in cui i predatori sono visti per ciò che sono e nessuno, a parte Judy, riesce a vederli in modo diverso. Questa diversità però viene attenuata con il corso della storia, fino a sparire definitivamente. Siamo tutti uguali.

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clamorosamente ancora Disney / 6 Maggio 2020 in Zootropolis

pensavo i “classici” qualitativamente fossero finiti, questo Zootropolis mi ha fatto ricredere. Bella storia anche per un target piu alto, fantastiche scenografie e favoloso rendering della città zoo. Da rivedere.

Judy is a pulotta / 24 Febbraio 2017 in Zootropolis

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Judy è questa coniglia che, dapprincipio molto soldatescamente Jane, va in città a fare la poliziotta. Superare da ci sono i pregiudizi, e non si è mai vista una conipoliziotta, ed è donna, è bassa, ecc. Partendo dal mettere multe e da vera self made rabbit, con l’aiuto di una volpe in fondo buona sventa un complotto di lana pecorina. C’è un’idea alla base, la città, Zootropolis, dove tutte le specie animali vivono volendose bbbene, perché la dicotomia predatori/prede è stata superata il y a longtemps. Da questa idea le combinazioni e giochi comici, derivanti dall’interazione tra i vari besti e dal loro inserimento nel contesto cittadino al posto degli umani, sono infiniti, e uno all’altro si concatenano con gag su forma/comportamenti/razza/stazza/mazza. Ahah, ovviamente mazza no. Buoni sentimenti, ognuno può esser chi esser vuole, però nessuno scopa – anche perché appunto, poi si incrocerebbe di tutto. Citazioni sparse, perlopiù ad altra roba Disney. Ma tematiche complesse, la paura del diverso come strumento di potere, l’accettazione di se stessi e altrui. Non so perché ormai infilino dappertutto questa disco-pop insopportabile, qui cantata da una gazzella/Shakira.

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Il voto sarebbe un 7.5 / 22 Dicembre 2016 in Zootropolis

Bel film d’animazione dalla prima parte folgorante anche se forse rallenta un pò nella seconda dedicandosi più all’indagine di Judy.
Judy Hopps è una coniglietta testarda che si pone, fin da piccola, l’obiettivo di diventare una poliziotta e con la sua tenacia riesce nel suo obiettivo.
Fantastica la scena di arrivo a Zootropolis, dove gli animali vivono ognuno nel proprio habitat; interessante anche l’addestramento di Judy all’accademia di Polizia che riflette gli ambienti
che troverà poi nel suo lavoro di poliziotta.
L’impatto dello spettatore è simile a quello di Judy, di stupore e meraviglia; il suo entusiasmo coinvolge anche se l’impatto con la realtà del Distretto di Polizia sarà brusco.
Simpatica la scena di Judy nel centro di benessere naturista, sconvolta perchè tutti gli animali sono nudi; splendida la scenetta con il bradipo alla motorizzazione (la sua lentezza equiparata ai dipendenti di sportello). Interessante anche il rapporto che si forma con la volpe Nick, un
furbo (d’altronde è una volpe) truffatore.
Il film rallenta un pò lo stupore e il divertimento nella seconda parte dove il caso prende il sopravvento, con gli animali che impazziscono ritornando al loro stato selvaggio.
Nel complesso però un bellissimo film di animazione, che esplora la teoria dell’integrazione sperando che gli umani riescano a prendere qualche spunto da questo mondo animalesco.
Da citare anche la presenza di Shakira nei panni della pop star Gazelle.

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La Disney c’è, ancora / 20 Dicembre 2016 in Zootropolis

Zootropolis è l’ennesimo film della Disney che guardi e del quale resti positivamente sorpreso: ultimamente sembra proprio che in casa Disney non ne sbaglino praticamente una, e che ogni nuova uscita sia sempre interessante e curatissima. In questo caso, in un mondo composto da mammiferi -tranne l’uomo- che vivono insieme, seguiamo la storia di Judy, una coniglietta che sogna di diventare poliziotta (e sarebbe la prima in assoluto) e di andare nella città di Zootropolis, dove appunto tutti i mammiferi delle varie specie vivono in armonia. Ci riesce, ma il primo incarico è di semplice ausiliare del traffico, in un mondo dove tutti i poliziotti sono animaloni grandi e grossi, non poteva essere altrimenti. Ma proprio in questa occasione si imbatte in Nick, una volpe che vive di espedienti vari per campare, e, come si sa, volpe e conigli sono tutt’altro che amici per natura. Ma tra i due, all’inizio per forza, poi in modo più reale, si crea una vera amicizia. Intanto, un po’ fortunosamente o forse no, Judy riesce a farsi affidare un caso, da risolvere in due giorni: ritrovare una lontra scomparsa (uno dei tanti animali predatori spariti negli ultimi tempi). I due si mettono al lavoro, ma la scomparsa forse è solo la base di qualcosa di ben più importante…Al di là della trama semplice ma comunque coinvolgente, in puro stile Disney, sia per i più piccoli che per i più grandi, il film resta impresso per l’incredibile costruzione della città, che sembra incredibilmente viva come una metropoli reale, per la trama poliziesca che è piacevole da avere, con tutti gli stereotipi e i cliché del caso -ma in senso buono- e il bel messaggio di solidarietà e fratellanza che vuol trasmettere il film, riuscendoci davvero bene. Unica pecca avere nel doppiaggio italiano Matano e Ruffini, ma per fortuna non hanno ruoli estremamente importanti, ma si sa, in Italia quando si doppia un cartone animato qualche “cavolata” bisogna sempre farla, anche se poi il resto è tutto perfetto!

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. / 1 Novembre 2016 in Zootropolis

Adorabile film d’animazione tecnicamente bellissimo e scritto con cura e ingegno, Zootopia segue le vicende della poliziotta Judy, determinatissima coniglietta decisa a farsi valere in un mondo dove prede e predatori convivono in equilibrio. La storia si sviluppa come un classico poliziesco, coinvolge e mantiene per tutta la lunghezza del film un ritmo serratissimo; più di questo però è importante la caratterizzazione di ogni personaggio, anche i comprimari meno rilevanti. Tutti sono ricchi di dettagli etologici accurati e tutti, nello sviluppo narrativo, sono ben consci di tratti e caratteristiche stereotipiche. Saranno proprio il pregiudizio, lo stereotipo e la discriminazione conseguente il sottotesto fondamentale della sceneggiatura, per nulla superficiale nell’approfondire, con tono brillante, tematiche reali e attuali. Frizzante, colorato, con gag fantastiche, riflessivo e tenero, è il perfetto esempio di come le classiche tematiche disneyane possano essere aggiornate al presente nel migliore dei modi.

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Delizioso :) / 7 Luglio 2016 in Zootropolis

….e il bradipo è stupendo 🙂

“Provate a rendere il mondo un posto migliore. Il cambiamento parte da dentro, parte da voi, da me, da tutti noi.”

Disney-thriller / 17 Giugno 2016 in Zootropolis

Superlativo nelle animazioni e nel character design, questo lungometraggio animato Disney desta interesse per via del taglio thriller che lo definisce via via, tanto da mettere in scena un poliziesco che si potrebbe definire canonico se fosse interpretato da attori reali, con tanto di coppia (mal) assortita spinta alla collaborazione forzata.
L’abusato cliché dell’affermazione del sé (con tanto di canonica “rivalutazione” dell’antagonista di turno) mi ha fatto storcere un po’ il naso, ma, nel complesso, il film è estremamente godibile. La ricchezza visiva ed estetica, poi, è un indubbio surplus positivo.

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La metropoli delle differenze. / 1 Giugno 2016 in Zootropolis

In una chimerica urbanizzazione di origine animale, la Disney torna ad ‘’umanizzare’’ i suoi protagonisti a quattro zampe, donando loro i tratti distintivi della specie umana, con tutte le fobie, le intolleranze e le avversioni che la contraddistinguono, ma anche, e soprattutto, con tutte le aspirazioni e le affermazioni a cui anela. I sogni e le utopie che intessono la sua esistenza.
Questo grande e stupefacente puzzle multietnico è molto più di quel che sembra, ossia un classico intreccio poliziesco che pone al centro del suo edulcorato contesto ( mica tanto, vi è mafia, corruzione, truffa e spaccio ) due tipologie di personaggi ( Judy e Nick ) dai caratteri profondamente diversi, ma uniti in un percorso di autorealizzazione. Due facce non sovrapponibili, ma complementari, che vanno a costituire un modello di comportamento dal forte accento morale. Difatti, è in esso che si snoda il cosiddetto parallelo fra uomo e animale, quest’ultimo più incline per natura all’integrazione, sebbene al suo interno vigano leggi che impongono suddivisioni fra prede e predatori. Divisioni che nell’utopica evoluzione antropomorfa si traducono nelle più classiche idiosincrasie umane, e che rendono Zootropolis un’opera di animazione attenta nel narrare le diversità e le reciproche differenze.
Un piccolo gioiello, forse adatto ad una fetta di pubblico più matura, ma che non disdegna di regale sorrisi ai più piccini, in un mix di humor e morale.

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Divertente / 8 Aprile 2016 in Zootropolis

Non è chissà quale capolavoro da un punto di vista narrativo , ma indubbiamente lo è da un punto di vista registico e di animazione. Oh poi solo la scena della motorizzazione vale tutto il film. Dopo il gatto , grazie a questo film , ho trovato il mio secondo animale preferito che non vi svelo se no poi si capisce troppo. Poi in sala non c’era nessun bambino rompicogli**i, forse l ho apprezzato anche per questo.

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BENVENUTI A ZOOTROPOLIS / 21 Marzo 2016 in Zootropolis

Un film magnifico, una città unica che per fama e grandezza può essere paragonata alle nostre metropoli tuttavia completamente diversa perché costruita e progettata da animali per animali. L’unico rimpianto dopo la visione del film è di non averne abbastanza; la minuziosa regia rende Zootropolis una città da scoprire e riscoprire in ogni minimo dettaglio. Siamo immersi in un mondo dove animali antropomorfi si sono evoluti e hanno costruito una società civilizzata abbandonando gli istinti del passato; tuttavia come nelle grandi città umane non mancano parzialità e discriminazioni. In questa città proverà a dar vita ai suoi sogni la “tenera” coniglietta Judy Hoops che vuole e diventa il primo coniglio poliziotto di Zootropolis. Incontrerà Nick, una volpe, suo nemico naturale, col quale cercherà di risolvere un caso di predatori scomparsi. Inizia un Buddy Movie dove questa improbabile coppia cerca di risolvere un caso difficile.
Gli omaggi e le citazioni sono tantissime, sia alla Disney stessa che alla cultura pop! (Robin Hood del 1973 ne è un esempio, come il Padrino e addirittura Breaking Bad). Inoltre non ho potuto fare a meno di pensare, durante la visione, alla serie originale Netflix BoJack Horseman; è vero lì ci sono anche gli esseri umani e il pubblico di riferimento è molto diverso, inoltre rispetto a questo film d’animazione forse nella serie si osa di più; ma come detto sono innumerevoli le differenze. Però sarebbe bello approfondire il mondo di Zootropolis come in BoJack Horseman.
Se lo trovata ancora al cinema vi consiglio di non perderlo!

Il film, può sembrare strano, ma è solo il terzo classico Disney con animali antropomorfi e senza esseri umani!

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Idea grandiosa / 12 Marzo 2016 in Zootropolis

Un film moderno che unisce il classico mondo Disney con una trama da film poliziesco.aggettivo più adatto? Innovativo

La rivisitazione di Esopo / 7 Marzo 2016 in Zootropolis

La Disney dopo il successo commerciale di Frozen e quello della critica Big Hero 6 torma alla ribalta con Zootropolis. Ma al posto delle principesse e dei supereroi, i personaggi prossimi alla una riscrittura a partire da zero sono gli animali delle favole. Gli animali di Zootropolis in particolare hanno subito un’evoluzione e una recente urbanizzazione, e ricordano la vecchia legge del più forte come dominio di un epoca lontana. L’idea di rappresentare la civilizzazione nel mondo animale è semplice ma ben realizzata (esilarante la scena in cui i burocrati sono dei bradipi). Zootropolis dovrebbe essere per questi animali un luogo in cui ognuno può essere qualsiasi cosa voglia essere. Ma ovviamente anche nell’utopica città prendono il sopravvento i luoghi comuni sugli animali, ossia le caratterizzazioni alla Esopo : il coniglio è ottuso, la volpe è furba, la pecorella è debole, il lupo è cattivo… . Ricca di messaggi affascinanti ,mai banale quest’ultima fatica della Disney, che con il linguaggio delle favole insegna nuovamente ai bambini come riconoscere il cattivo della situazione, che si può manifestare in molte forme diverse, ma che è sempre colui che approfitta degli altri, al di là della specie a cui appartiene. Affrontando velatamente tematiche quali il razzismo, la paura dell’altro e la diversità.

Ps. Qualcuno impedisca a paolo Ruffini entrare in sede di doppiaggio

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Grande idea!!! / 29 Febbraio 2016 in Zootropolis

Un mondo solo di animali. C’è di tutto. In armonia tra predatori e prede… Ma non sempre è così. Attenzione agli ULULATORI!!!!
Veramente un cartone animato azzeccato. Piacevole per tutti, non meno i grandi.
Eccezionale la sigla finale con tutti i bambini che battono le mani… Non perdetevi neanche un minuto.
STRACONSIGLIATO!!!!
Ad maiora!

Il 55° Classico Disney / 29 Gennaio 2016 in Zootropolis

La coniglietta Judy Hopps vuole sfidare i pregiudizi e diventare la prima “preda” a entrare in polizia, un ambiente per soli “predatori”. Nel mondo antropomorfo di Zootropolis infatti rimangono ancora latenti gli istinti rapaci delle prede contro predatori, e qualcuno sfrutterà questi istinti.
Rimpiango ancora l’animazione a matita, ma qui la Disney esibisce animazioni sbalorditive, degne dei grandi Maestri del passato.
Ritorno in grande stile anche per Michael Giacchino, che finalmente si diverte e non tenta di fare la grande epopea sinfonica (come nei tre tentativi mancati dell’anno scorso) né la genialata minimalista (come in Inside Out).
Grasse risate, ma la storia è solo un pretesto pedagogico per parlare di discriminazione razziale (obiettivo comunque nobile e raggiunto efficacemente).

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