20 Dicembre 2013 in La sottile linea rossa
Amo Malick, come ho amato tutti i suoi film. Alcuni di più, altri meno, ma li ho trovati tutti ottimi lavori.
Ogni volta che rivedo “La sottile linea rossa” il mio animo si divide in due, e rimango disorientata: da un lato rimango estasiata dalla fotografia, dai dialoghi e dal modo tipico in cui Malick propone scene dal forte impatto visivo, accompagnandole con delle vere e proprie “poesie”; dall’altro mi sorprende una forte malinconia, e a volte addirittura paura, a causa delle scene crude e d’impatto emotivo.
Ma forse è proprio questo che, a parer mio, lo distingue da molti altri film riguardo la guerra. Non è né migliore né peggiore di molti altri, ma proprio la sensazione che si assapora grazie al cogliere la crudeltà della guerra, della natura dell’uomo e della vita, in contrasto con la bellezza di ciò che ci circonda.