Recensione su Lo Hobbit - La desolazione di Smaug

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27 Gennaio 2015

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Da 4000 m alle verdi pianure in 4 sec netti, e tutto di corsa. Inseguiti da orchi grigi e vari e perennemente incazzati (dev’essere cattiva digestione), pure sti vecchi nani viaggiano come delle spie, o portano gli anni molto male. Jackson rispetto a Tolkien ha qui ormai mollato del tutto gli ormeggi, per cui aggiunge toglie rimodella e corre accanto ai suoi nani. La forma fisica è quella. A me delle discrepanze dal testo originale fregasega, non essendo fanatico, e i presupposti al Signore degli anelli me li fumo perché tanto non me lo ricordo quasi. Scordando tutto si vive in un mondo di continue sorprese. La storia è sempre lì, Watson ma coi piedi grossi e un anello dell’invisibilità nel motore, Gandalf e 12 nani sulla cassa del morto viaggiano verso la montagna, tutto ha i nomi di quella gag di AldoGiovannieGiacomo di anni fa, ostacoli e ostacoli e ancora ostacoli si frappongono tra loro e l’obiettivo. Nel frattempo si passa dagli Elfi, si trova Legolas che qui è un po’ servo della gleba a freccia alta, parte una improbabile storia interracial tra un nano e una elfa semignocca che pone le premesse per un porno scadente. Ma si passa avanti, inseguimenti, ragni, cascate, gli orchi sono sempre più tamarri e chiedono del bicarbonato, cose così. Dopo un passaggio alla città di Pontelagolungo (un po’ la Venezia sfigata del posto), la compagnia quasi tutta arriva a, e dentro, Erebor, la montagna che blabla. Tra l’altro, se dovunque vai ti mettono in galere due domande dovresti fartele. Anyway, nella pancia della montagna viene mandato Bilbo a rubare l’Arkengemma, che non ricordo perché ma è una cosa utile. O figa. Or both. Gli interni della montagna hanno sterminate distese di denaro (sarebbe curioso sapere chi conia moneta, lì) difeso dal drago del titolo, che ci dorme letteralmente sotto. Peggio di Paperone. Questo drago è un capolavoro di effetti speciali, non è per niente simpa, parla un sacco anziché uccidere e non ha il minimo senso strategico: pertanto viene ciuccellato per un’ora a ripetizione da Bilbo. Alla fine, offeso, se ne va a distruggere Pontelagolungo e le sue prostitute nelle vetrine. Eh?
Bon, finisce il film.
Grosso senso di wtf, non è successo quasi niente e bisogna aspettare il prossimo (si poteva riassumere: i nani arrivano a Erebor); ma sai, non è tanto la destinazione quanto il percorso che si compie per arrivarci a valere la pena. O no?

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