Recensione su The Greatest Showman

Pur non apprezzando molto i musical, non mi è dispiaciuto affatto questo film (scusate l’eufemismo).
P.T. Barnum (Hugh Jackman) è il povero figlio di un sarto innamorato di Charity (Michelle Williams), figlia della ricca famiglia per cui lavora il padre. Fin da piccolo Barnum ha il sogno di creare un enorme spettacolo e vorrebbe dare a Charity, che nel frattempo ha sposato, una vita migliore.
Con l’ingegno e la volontà metterà su un circo di freaks (persone con anomalie fisiche che Barnum pubblicizza al meglio) tra cui la donna barbuta, una coppia di trapezisti di colore, un nano e un gigante.
Bel film con alcune canzoni trascinanti, ci sarà anche spazio per una storia d’amore un po’ tormentata come quella di Phillip (Zac Efron), il socio-drammaturgo di Barnum, e la trapezista Anne (Zendaya, vista nell’ultimo Spiderman). Essendo un musical, ogni tanto si eccede un po’ troppo (per i miei gusti) negli stacchi musicali. Barnum ad un certo punto sembra essere preso da manie di grandezza e rischia di rovinare tutto ma riuscirà a riprendersi grazie all’aiuto della sua compagnia. Non mi è piaciuto molto l’atteggiamento di Barnum quando tratta i “freaks” come persone da nascondere, di cui vergognarsi. L’atteggiamento di Barnum nei loro confronti è particolare; più convincente invece Philip.
Zac Efron in questo film sembra quasi un attore vero, nel resto del cast da citare Rebecca Ferguson (vista negli ultimi Mission Impossible) nei panni della cantante Jenny Lind che rischia di intromettersi tra Barnum e la moglie.