I fiori della guerra
/ 20116.968 votiCina, 1937. Un becchino americano, John Miller, si reca a Nanchino per seppellire un prete, Padre Engelmann, e si ritrova nel bel mezzo della guerra tra cinesi e giapponesi, con i secondi che hanno invaso la città e con i primi che tentano disperatamente di sconfiggere il nemico. Durante il cammino John rischia di essere ucciso, ma riesce comunque a raggiungere la chiesa in cui esercitava il sacerdote defunto, nella quale studiano alcune ragazzine cinesi. Per salvare queste ultime e anche se stesso dalla furia dell'esercito nipponico, John fingerà di essere un prete. Il film è tratto da un libro di Geling Yan, The 13 Women of Nanjing.
schizoidman ha scritto questa trama
Titolo Originale: 金陵十三釵
Attori principali:
Christian Bale
Ni Ni
Tong Dawei
Zhang Xin Yi
Shigeo KobayashiAtsuro Watabe, Shawn Dou, Paul Schneider, Cao Kefan, Huang Tianyuan, Han Xiting, Zhang Doudou, Yuan Yangchunzi, Takashi Yamanaka, Huang Haibo, Su Xiaomei, Mostra tutti
Regia:
Zhang Yimou
Sceneggiatura/Autore: Liu Heng
Colonna sonora: Chen Qigang
Fotografia: Xiaoding Zhao
Costumi: Graciela Mazón, Chen Qigang
Produttore: Zhang Weiping
Produzione: Cina, Hong Kong
Genere: Orientale, Drammatico, Guerra, Storia
Durata: 146 minuti
Dove vedere in streaming I fiori della guerra
Il titolo della mia recensione sarà un pò confusionario ma non saprei come altro definirlo, nel senso che mi aspettavo molto di più, soprattutto dal lato della recitazione, Bale a parte. Da questo deriva la mia delusione. Niente da dire sull’ambientazione e la storia che racconta solo una piccola parte delle vicenze orribili compiute dall’impero Giapponese; appunto cerca di raccontare, grossolanamente, dei “stupri di Nanchino”.
Leggi tutto
Incuriosito dall’ambientazione e dalla presenza di Christian Bale, mi sono guardato questo film, ispirato ad eventi reali, che racconta la storia di un becchino americano (Bale) che, rifugiatosi in una chiesa che ospita studentesse e successivamente prostitute (che a loro volta vi si sono rifugiate) vede gli atroci crimini commessi dai giapponesi durante l’occupazione di Nanchino e decide di fingersi prete per aiutare le ragazze. Come da titolo, il film è penalizzato dall’essere lungo e dall’avere numerosi punti morti. Una durata inferiore avrebbe fatto molto bene al film, che non è un capolavoro, ma era comunque apprezzabile per la storia narrata e soprattutto per le spettacolari scene di guerra. Peccato.
Leggi tutto
Glio orrori di Nanchino sono un tema ricorrente nelle pellicole cinesi ed è sicuramente un modo per ricordare le vittime ma finora l’unico in cui è stato mostrato il tormento dei soldati giapponesi nel compiere quello scempio è stato “city of life and death”, che a mio gusto rimane impareggiabile, più crudo ma sicuramente più vicino alla realtà.
Zhang yimou è un ottimo regista ma lo preferisco nelle piccole storie che non alle prese con la Storia in cui la retorica prende il sopravvento sulla poetica della narrazione.
Leggi tutto
Seppur la storia in certi pezzi (soprattutto nella prima parte) non sia tanto coinvolgente, tanto da far cambiare canale per far vedere cosa si stia perdendo (contagion sul 5), e per altri versi è il classico film di produzione cinese con inneggiamenti alla oramai persa cultura cinese dei primi del ’900 distrutta e depredata dall’orda giapponese (ma sappiamo che non sono stati solo loro a sopprimerla, ma anche Mao…, e solo oggi si vuole riprenderla), insomma ciò che mi è piaciuto del film è stata la sempre ottima interpretazione di Christian Bale, il giusto ricordo delle vittime civili e di quello che hanno subito, ma soprattutto la fotografia, il gioco di luci, i colori, gli effetti speciali che il cinema cinese da un pò di anni ci offre straordinariamente (altro che la Grande Bellezza, ma questo è un parere personale).
Leggi tutto
Girato quasi 3 anni fa arriva da noi solo oggi e solo a noleggio. Peccato perchè si tratta di una storia interessante, che Zhang Yimou sa condurre con eleganza e che conferma una volta di più il talento di Christian Bale.
Per certi versi è prevedibile ma non è deludente e neppure troppo convenzionale o enfatizzante. Lo stile di Yimou viene fuori soprattuto in alcune sequenze, soprattutto, all’interno della Chiesa, che (solo per alcuni aspetti) fanno ripensare ad alcune scene di Hero.
Anche la fotografia è molto bella e molto curata..
Leggi tutto