Recensione su Terminator Genisys

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Terminator, tutto ruota intorno ad Arnold / 24 Luglio 2015 in Terminator Genisys

Nel panorama odierno, ormai non suscitano più clamore i numerosi sequel e reboot legati ai film cult del passato. Non fa eccezione nemmeno Schwarzenegger e il “suo” Terminator, arrivato al quinto capitolo e che rivede appunto l’attore statunitense ed ex-governatore della California riprendere le vesti del T-800, sicuramente il ruolo più iconico della sua filmografia.
Il film principalmente fa leva proprio sulla presenza di Schwarzenegger e punta su una evidente (quanto scontata) operazione nostalgia. Anche perché la tematica delle macchine che si ribellano all’uomo e dell’estinzione che quest’ultimo si sta autoinfliggendo ogni giorno non aggiunge più nulla di nuovo dopo quattro pellicole alle spalle.
Forse anche per questo, la trama non spicca particolarmente e si limita a consumarsi attraverso un certo ricorso a citazioni (alcune scene riprendono direttamente scelte registiche compiute da Cameron nei primi film) e anche attraverso alcune forzature a livello di sceneggiatura.
Ho trovato, in compenso, abbastanza riuscita la componente umorismo impressa all’interno del film. L’approccio razionale del T-800 nei confronti degli uomini e delle azioni spiccatamente umane, nonchè l’autoironia esibita da Schwarzenegger (“Sono vecchio, non obsoleto”) strappano facilmente qualche sorriso.
Merita sicuramente menzione una CGI che permette di ripresentare a distanza d’anni uno Schwarzenegger versione 1984. Così come merita menzione una godibile colonna sonora composta da Lorne Balfe (con un certo Hans Zimmer come produttore esecutivo).
Se avevate nostalgia di questa popolare saga di fantascienza, allora potete tranquillamente andare a vedere Genisys. Se, invece, le vostre aspettative sono molto più alte e quasi attendete un ritorno ai fasti dei primi due lavori firmati James Cameron, allora potreste rimanere profondamente delusi.

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