11 Recensioni su

Terminator Genisys

/ 20145.7118 voti

Scarsino ma comunque meglio / 8 Gennaio 2021 in Terminator Genisys

Del capitolo 3, 4 e 6 perché almeno sembra di guardare un film della saga di Terminator e non improbabili spin-off (Salvation) o reboot con quasi sole interpreti femminili badass per dimostrare al mondo che non c’è bisogno di uomini per costruire una bella trama (spoiler: dimostrazione fallita, e naturalmente si parla di quell’abomino del 6).
Ha dei buchi di trama e non regge il paragone con i primi due, ma che devo dire, lo trovo comunque passabile per una serata di noia.
Casting sbagliatissimo, Emilia con tutta la simpatia che provo non è tagliata per questi ruoli e mi pare l’abbia provato, Jai Courtney ha l’espressività di un frigorifero, Jason Clarke (due Clarke nello stesso film?) ci prova ma ha proprio un ruolo infame.

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facilmente dimenticabile / 29 Gennaio 2020 in Terminator Genisys

sufficienza stentata per la presenza di Arnold. Pellicola lontana anni luce dagli originali, buttata lì giusto per acchiappare quattrini imbastendo improbabili viaggi del tempo senza motivo

E basta! / 5 Aprile 2016 in Terminator Genisys

Non era bastato fare Terminator 3 e Salvation, no, bisognava continuare a sfruttare una saga che è stata fantastica nei primi due film, ma poi praticamente disastrosa. Genisys non fa eccezione rispetto agli ultimi titoli, è giusto leggermente migliore di Salvation che faceva veramente onco, ma proprio non ci siamo: una trama confusa e incoerente che invece che coinvolgere annoia per due ore, ecco cosa è Genisys. Non bastano gli effetti speciali o qualche attore azzeccato per fare un film. La cosa tragica è che la serie ovviamente proseguirà. Che bello…

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Ma che bella… Porcheria!!! / 13 Dicembre 2015 in Terminator Genisys

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

La finiamo di “violentare” la saga??? Grazie!
Trama ridicola ed attori imbarazzanti…
Poi, John Connor diventa cattivo??? Bravi, bene , bis… ma, anche no!

Forse ci siamo…. / 8 Dicembre 2015 in Terminator Genisys

Forse é la volta buona che la serie di Terminator sia ripresa con le dovute precauzioni.
Se fosse davvero l’inizio di una serie tutta nuova, diciamo che sono partiti ben: una trama ovviamente conosciuta, riscritta a livello storico e in una chiave piu moderna, lo riporta in auge facendoci dimenticare quella bruttezza di “salvation”.
Per ora non male, con uno Schwarzy che si regge a malapena ma il film (preso cosi com’è) rende bene e lascia il finale ad un nuovo (speriamo decente) secondo capitolo. 6,5.

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Terminator, tutto ruota intorno ad Arnold / 24 Luglio 2015 in Terminator Genisys

Nel panorama odierno, ormai non suscitano più clamore i numerosi sequel e reboot legati ai film cult del passato. Non fa eccezione nemmeno Schwarzenegger e il “suo” Terminator, arrivato al quinto capitolo e che rivede appunto l’attore statunitense ed ex-governatore della California riprendere le vesti del T-800, sicuramente il ruolo più iconico della sua filmografia.
Il film principalmente fa leva proprio sulla presenza di Schwarzenegger e punta su una evidente (quanto scontata) operazione nostalgia. Anche perché la tematica delle macchine che si ribellano all’uomo e dell’estinzione che quest’ultimo si sta autoinfliggendo ogni giorno non aggiunge più nulla di nuovo dopo quattro pellicole alle spalle.
Forse anche per questo, la trama non spicca particolarmente e si limita a consumarsi attraverso un certo ricorso a citazioni (alcune scene riprendono direttamente scelte registiche compiute da Cameron nei primi film) e anche attraverso alcune forzature a livello di sceneggiatura.
Ho trovato, in compenso, abbastanza riuscita la componente umorismo impressa all’interno del film. L’approccio razionale del T-800 nei confronti degli uomini e delle azioni spiccatamente umane, nonchè l’autoironia esibita da Schwarzenegger (“Sono vecchio, non obsoleto”) strappano facilmente qualche sorriso.
Merita sicuramente menzione una CGI che permette di ripresentare a distanza d’anni uno Schwarzenegger versione 1984. Così come merita menzione una godibile colonna sonora composta da Lorne Balfe (con un certo Hans Zimmer come produttore esecutivo).
Se avevate nostalgia di questa popolare saga di fantascienza, allora potete tranquillamente andare a vedere Genisys. Se, invece, le vostre aspettative sono molto più alte e quasi attendete un ritorno ai fasti dei primi due lavori firmati James Cameron, allora potreste rimanere profondamente delusi.

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Operazione nostalgia riuscita / 20 Luglio 2015 in Terminator Genisys

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Da fan sfegatato della saga ammetto che mi sono seduto in sala molto prevenuto. Rassegnato all’idea di trovarmi di fronte all’ennesimo tentativo di riportare in auge un glorioso franchise caduto in disgrazia, ero ancora più atterrito sapendo che si trattava di un reboot, praticamente un’ammissione della povertà di idee che circondava questo progetto. A tenere in vita la speranza però c’era l’imprescindibile presenza di Arnold e la consapevolezza che fare peggio degli ultimi due capitoli (soprattutto del terzo) fosse impresa ardua.

Si viaggia molto nel tempo, forse troppo. Tra un salto temporale e l’altro però c’è spazio per innumerevoli citazioni che non possono che far piacere. Intere scene del primo Terminator vengono riproposte con piccoli correttivi che bastano a cambiare il corso degli eventi. Anche alcuni dialoghi e battute sono un chiaro omaggio all’originale di James Cameron. La carta nostalgia è ben giocata nonostante si intraveda una certa foga nel voler mischiare tutto a tutti i costi.

Rispetto al primo Terminator, Genisys è però pervaso da un’ironia che lo avvicina di più al secondo. Più volte la goffaggine del vecchio T-800, alle prese con le contraddizioni degli esseri umani, strappano un sorriso. Anche se il rischio è quello di sforare in aperta commedia, secondo me è stata una scelta giusta, capace di dare freschezza alla storia. Come già in altre occasioni Schwarzenegger dimostra di trovarsi a suo agio in queste situazioni riuscendo da una parte a sdrammatizzare un personaggio che alla soglia dei 70 anni rischiava di diventare ridicolo e dall’altro accedendo la lampadina della nostalgia rievocando l’indimenticabile “Zio Bob” di Terminator 2.

Tra le sorprese c’è un’Emilia Clarke che reinventa parzialmente il personaggio di Sarah Connor. Da nevrotica e muscolare che era, ritroviamo la madre del capo della resistenza in veste di sexy bambolina addestrata all’uso di armi anticarro. Non sarà certo Linda Hamilton, ma complice forse il suo compagno Jai Courtney, la nuova Sarah Connor non mi è dispiaciuta. Indovinato poi il personaggio di J. K. Simmons che, seppure secondario, è un gradevole filo conduttore tra il 1984 e il 2017. Qualche perplessità invece per Jason Clarke nei panni di John Connor con tanto di cicatrice stile cartoni animati e soprattutto per un Jai Courtney che dà vita a un Kyle Reese con più muscoli che anima.

Mettendo sul piatto pro e contro comincio a pensare che forse questo Genisys fosse l’unico modo per rilanciare un franchise appesantito da due ultimi capitoli deludenti, cercando di avvicinare un pubblico più giovane senza perdere definitivamente i fan di lunga data. L’alternativa sarebbe potuta essere quella di proseguire sull’accidentato percorso tracciato da Terminator Salvation, scelta più coraggiosa ma che avrebbe significato di fatto rinunciare ad Arnold, un’ipotesi che brrr… non ci voglio neanche pensare.

Pur non avvicinando minimamente i primi due, questo quinto Terminator riesce almeno in parte a rispondere alle esigenze di un pubblico in carestia da più di vent’anni. Quello che invece non riesce è risolvere uno Schwarzy-centrismo apparentemente insuperabile che dimostra ancora una volta come senza Arnold Terminator sia probabilmente destinato a morire.

L’operazione nostalgia alla fine può dirsi riuscita. Ora sta a produttori, sceneggiatori e registi non dilapidare la fiducia di quanti, come me, sono stati parzialmente riconquistati a suon di citazioni. La vera sfida comincerà con il prossimo annunciato capitolo e lì sì che il gioco si farà duro, senza scene e battute storiche alle quali attingere. Ci si muoverà su un terreno inesplorato sapendo che l’unica arma a disposizione sarà un Arnold salvato in extremis con un mezzuccio da quattro soldi ma ancora in grado di fare reparto da solo.

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Terminator Genisys / 17 Luglio 2015 in Terminator Genisys

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Alla fine sono andata a vedere questo film, con poche aspettative e uno strano stato d’animo: vorrei davvero tanto un altro film bello di Terminator, ma allo stesso tempo sono consapevole di quanto fail sia stato raggiunto dai sequel. E che l’unica cosa decente che era venuta fuori (il telefilm) l’hanno cancellata.
Quindi sono sempre a metà: da un lato vorrei che staccassero la spina e lasciassero questa povera saga in pace, dall’altra… vorrei un altro film bello.
Come potrete immaginare ero piena di pregiudizi: poco mi convinceva, dal casting al tentativo di resettare la linea temporale dei primi due film, passando per un’Arnold Schwarzenegger semplicemente troppo vecchio per risultare davvero credibile. Come sono uscita dalla sala?
Beh… non l’ho odiato come pensavo sarebbe successo, ma non mi è piaciuto per niente.
È brutto, e pure noioso: non succede niente che non si sia visto nei trailer. L’unica cosa tenuta davvero segreta è chi interpreta Matt (anzi, Matthew) Smith.

Partiamo dalla cose buone: l’inizio ricalca il primo film scena per scena (al punto che mi sono chiesta perchè non hanno usato direttamente il filmato originale) e crea il magone nostalgico. Hanno anche sfruttato bene il tema musicale malinconico, infatti ero lì che speravo che Reese stesse zitto per ascoltarlo, ma son dettagli. Il concetto base dei viaggi nel tempo è interessante, soprattutto il fatto che Reese ricordi due linee temporali diverse perchè aveva appena iniziato il viaggio quando tutto si modifica, e il salto temporale in avanti l’avevo accettato anche nel telefilm.
Oh, e la felicità di Arnold nel rivestire i panni del T-800 è palpabile: è ovvio che per lui è come ritrovare un vecchio amico.
Questi sono i lati positivi del film, che fanno arrabbiare perchè è stato come se a tutti gli ‘addetti ai lavori’ non gliene importasse niente di impegnarsi, di tirare fuori qualcosa di buono da questi elementi… e alla dodicesima idea decente che non funziona perchè la realizzi da cani io inizio ad avere voglia di strangolarti.
Sì, lo so: sto esagerando. Non ci sono dodici idee buone in Terminator Genisys.

Adesso passiamo ai problemi, e sarà una cosa lunga.
La trama è semplice: Kyle Reese torna indietro per proteggere Sarah Connor salvo scoprire che il passato è cambiato, e la missione pure.

Partiamo dal cast: siamo in una situazione dove l’attore migliore è quello che interpreta un robot assassino privo di emozioni.
Emilia Clarke a me piace, ma qui sembra impegnarsi il minimo sindacale per portare a casa lo stipendio, e chiaramente non interpreta Sarah Connor ma una ragazzina in grado di sparare: non si comporta da Sarah Connor e non è scritta come Sarah Connor.
In più, anche se di viso a Linda Hamilton un po’ ci somiglia, è stato deciso che doveva rientrare nello stereotipo “amazzone gnocca” quando la Sarah combattente, citando una mia amica, “è una c*zzo di bestia”: la vera Sarah affronta il film in canotta senza reggiseno, ed è tutto tranne che sexi. È una che può aprirti in due a mani nude.
Sta alla pari con Ripley quanto a cazzutaggine.
Emilia Clarke ha sempre il push-up e il giubbotto antiproiettile sagomato stile bustino con la scollatura.
Insomma, hanno preso la Sarah che tutti amavano e l’hanno trasformata in una generica action girl che è stata addestrata fin da piccola ad esserlo, invece di esserci riuscita da sola.

Ma Sarah è quella che ne esce meglio perchè l’altro protagonista reinventato per l’occasione è Kyle Reese, interpretato da Jai Courtney. E santo cielo se non è un miscast di proporzioni epiche: questo ragazzo non ha niente di Kyle e non è colpa sua. Semplicemente non doveva avere la parte, non riesco a capire come abbia fatto a finire nel cast: dovrebbe essere smilzo (non perchè sono pignola, ma perchè è cresciuto in un mondo dove per sopravvivere devi passare inosservato e si muore di fame, in più doveva fare contrasto col Terminator di Schwarzenegger) mentre Courtney spesso è più grosso dei robot. Dovrebbe essere un’uomo profondamente danneggiato da una guerra durata tutta una vita, destabilizzato dal viaggio nel tempo, dal vedere un mondo destinato a sparire, determinato a proteggere Sarah… nel Genisys è un rompiballe che si lamenta in continuazione, mezzo arrogante mezzo che vuol fare il simpatico, con una grave mancanza di carisma e che vuole la fine della guerra così potrà fare qualcosa che non sia uccidere (i 5 secondi in cui si sono dimenticati che il conflitto è contro dei robot, quindi non hanno ucciso nessuno… ma lo stress post traumatico a casa loro riguarda solo le uccisioni compiute di prima mano, evidentemente).
Kyle Reese è il mio personaggio preferito del franchise e ho sperato ardentemente che morisse: è blandissimo, antipatico, più che innamorato di Sarah sembra che se la voglia fare e basta. Ed è anche molto facile da convincere: ok che era una scena eliminata, ma non è che fosse così entusiasta all’idea di cambiare piano.
Se poi ci aggiungiamo che Jai Courtney è espressivo come un tronco e profondo come una pozzanghera… perchè interpreta Kyle? Non potevano fargli fare un terminator? Se la sarebbe cavata alla grande.
Comunque quelli del casting hanno dei grossi problemi col concetto di somiglianza fisica: non solo questo bambino dovrebbe essere Kyle a tredici anni, ma quando si trova davanti a Kyle adulto commenta come sembri suo padre… che non c’entra niente con Jai Courtney.

Per ultimo abbiamo Jason Clarke nei panni di John Connor. Anche lui, come Schwarzenegger, è uno che chiaramente sul set si è divertito come un matto ma ha due problemi: il primo è che è difficile credere al suo ruolo di salvatore perchè sembra un maniaco omicida sul punto di scoppiare, il secondo è che, nel momento in cui Skynet lo trasforma in un cyborg fatto di nanomacchine, la sua storia e i suoi dialoghi e le sue azioni smettono di avere un qualsivoglia senso.
E l’iconica cicatrice sembra davvero se la sia fatta cadendo sopra il piano cottura.

A onor del vero il film più o meno regge finchè è ambientato nel 1984, ma dopo l’arrivo al 2017 e la scoperta che Skynet ha cambiato nome (Genisys) e che John è diventato il campione delle macchine, tutto diventa confuso.
Cominciamo quindi con il gioco “quello che avete fatto genera più domande e confusione che risposte ed intrattenimento”.
Nel film viene detto che a cambiare tutto è l’attacco di Skynet (in uno sprazzo di lucidità si è downloadato in un terminator di ultima generazione quando ha capito di avere le ore contate) ai danni di John: lo imbottisce di nanomacchine e lo trasforma in una specie di ibrido macchina-uomo. Per qualche astruso motivo questo cambia il passato invece del futuro, e l’attivazione di Skynet invece di essere nel 1997 sarà nel 2017 e non si chiama più neanche Skynet.
Un po’ come se io forassi e questo cambiasse la data in cui ho preso la patente.
A seguito di tale casino un T-1000 viene mandato ad uccidere Sarah Connor bambina (come l’abbia trovata non si sa) e un T-800 a proteggerla, ma entrambi i robot ricordano la prima linea temporale implicando che siano stati mandati prima che si incasinasse (anche perchè Kyle ricorda tutte e due le versioni), e Kyle arriva nel 1984 per trovarsi di fronte ad una Sarah già pronta a spaccare culi e decisa a non copulare perchè “lui muore” e perchè vuole impedire il giorno del giudizio, non mettere al mondo John. Perchè lei è imprigionata nel suo ruolo e vuole avere la possibilità di scegliere ed essere libera, e il punto è sempre stato il libero arbitrio e non la fottuta guerra nucleare, no?
Se promuovete il film millantando quando fedeli siete stati allo spirito originale mi aspetto che siate fedeli allo spirito originale.

Comunque, Kyle scopre che Sarah e il suo termipadre adottivo hanno creato una macchina del tempo rudimentale per saltare in avanti ed impedire che Skynet vada on-line nel ’97 invece di, chessò, aspettare in modo da essere davvero pronti e non arrivare letteralmente il giorno prima dell’attivazione. È come se dicessero “Hey, abbiamo anni e anni per prepararci, valutare quando e come sferrare il colpo decisivo. Perchè non ci mettiamo all’angolo da soli passando direttamente all’ultimo minuto dopo aver scoperto che tutto è cambiato e che – per forza di cose – non saremo pronti?”
Qualcuno è stato pagato per scriverlo, qualcuno ha speso milioni di dollari per metterlo in scena.

Nel 2017 i nostri intrepidi eroi incontrano John-il nuovo toyboy di Skynet/Genisys, e noi del pubblico ci rendiamo conto che l’ex-messia è molto confuso: sta cercando di attivare il suo creatore (perchè riciclare una qualsiasi sottotrama di Terminator 3 è una grande idea), vuole reclutare i suoi genitori, poi vuole ucciderli, poi vuole reclutarli di nuovo. È stato cresciuto nella linea temporale “originale” ma dice di ricordare Arnold come nonno. Non è una macchina ma combatte per le macchine, e ha il potere di infrangere le regole della fisica.
Non si capisce quale sia la sua motivazione, e questo lo rende un cattivo dimenticabile nel momento in cui lo presenti come un essere che le emozioni – bene o male – le prova ancora, o ricorda di averle provate.

Le emozioni sono le grandi assenti di questo film: una cosa che i primi due capitoli della saga fanno benissimo (e in parte anche il terzo) è rendere chiaro che i personaggi provano qualcosa. Il terrore di Kyle e Sarah è una costante, lo percepisci anche durante le scene d’azione, così come la disperazione, la tristezza, lo sconcerto. Nel Genisys è come se ci fosse una scaletta: “Sparatoria, inseguimento, momento riflessivo”. È come se i personaggi smettessero di provare qualsiasi cosa nel momento in cui si muovono, e non è questo lo spirito originale che tanto volevano rispettare: lo spirito originale è che quando Sarah va per la prima volta all’attacco reprimento le emozioni è la volta che ha in sottofondo la musica riservata alle macchine.
Sono anche riusciti a rendere “meh” il momento in cui John incontra Kyle, o quando Kyle scopre di essere il padre di John. Sono momenti in cui lo spettatore di aspetta di provare qualcosa, soprattutto dopo averlo visto in Terminator: The Sarah Connor Chronicles.
Perfino il Salvation l’ha fatto bene.
Se a tutto questo ci si aggiunge anche che è un film noioso… beh, il disastro è ovvio: le scene d’azione non hanno mordente, e i trailer hanno spoilerato tutto lo spoilerabile tranne Matt Smith. La trama è molto ripetitiva: un inseguimento dietro l’altro, più Kyle e Sarah che vengono catturati ogni dieci minuti o quasi. E alla fine lei, per qualche motivo, decide di mettersi con lui anche se teoricamente non ce n’è più bisogno, e alla lunga il concepimento di John sarebbe addirittura dannoso. Emilia Clarke e Jai Courtney non hanno chimica, i loro personaggi non sembrano mai piacersi davvero.

Sul fronte occasioni sprecate ho tre cose da dire: J.K. Simmons, Byung-hun Lee e Matt Smith.
Il primo è un poliziotto che vede il T-1000, e trent’anni dopo è l’unico disposto ad aiutare Sarah e Kyle. Idea interessante ed ottimo attori totalmente sprecati: O’Brien è un plot device travestito da personaggio comico, deve solo dare a Sarah le chiavi delle manette. Sopra Paul Giamatti in The Amazing Spider-Man 2, ma sempre spreco totale. E magari uno sceneggiatore competente con più di tre personaggi sarebbe riuscito a tirare fuori almeno un buon dialogo: allo stato attuale il livello di gag è Arnold che spara castronerie tecniche Kyle che non capisce. Haha.
Byung-hun Lee è il T-1000, ed è bravissimo: per me ha guardato come Robert Patrick ha gestito il ruolo, e riesce ad essere inquietante uguale. Purtroppo lo fanno fuori subito, e per la maggior parte del tempo si limitano a sparargli così che il foro si richiuda. Peccato, imho era molto meglio di Jason Clarke.
E poi c’è Matt Smith che mostra quanto sappia recitare bene: interpreta Genisys/Skynet, nonchè l’unico segreto di questo film. È in scena per più o meno quattro minuti, e se questo è quello che riesce a fare in quattro minuti… la domanda è ovvia: perchè non l’hanno usato di più?
In effetti la cosa che mi dispiace è che difficilmente questo film sarà l’apripista per una nuova trilogia, e vedere Matt come vero antagonista principale sarebbe stato interessante. Magari uccideva Kyle. Magari spiegava perchè un social network doveva essere collegato al sistema operativo militare (abbiamo creato Facebook senziente, lo collegheremo a tutte le basi missilistiche).
Magari diceva chi ha mandato il vecchio modello a proteggere Sarah (mistero per le prossime pellicole, che corteggia spaventosamente il buco di trama).

In sostanza: Terminator Genisys non è epicamente brutto ma solo brutto, e i suoi creatori hanno mentito dicendo che avrebbe rispettato lo sprito dei primi due film (no, non basta citare e dire ‘nessun destino’ se manchi il punto in tutto il resto) e soprattutto non hanno tenuto conto del pubblico.
Il pubblico di questo franchise è gente che da 24 anni circa aspetta un seguito decente, e che ne ha dovuti mandare giù due uno peggio dell’altro: non è più pronto al perdono.

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Produzione Terminata / 16 Luglio 2015 in Terminator Genisys

Anche tollerando una trama sciocca per usare un eufemismo, rimane una disastrosa produzione che realizza uno dei peggiori casting a memoria cinefila e affida il tutto ad una mano maldestra, senza coraggio e tenuta al guinzaglio in rigor del pg-13.

15 Luglio 2015 in Terminator Genisys

L’eterna lotta contro Skynet / 13 Luglio 2015 in Terminator Genisys

Quinto capitolo della saga di Terminator e della lotta contro Skynet.
Inizio che sembra standard e già visto con citazioni e riferimenti ai film precedenti; Kyle Reese (Jai Courtney visto in Divergent) viene inviato nel 1984 per proteggere Sarah Connor (Emilia Clarke, Il trono di spade), madre di John (Jason Clarke, era Malcolm in Apes Revolution) che diventerà il leader della Resistenza alle macchine.
Fin qui siamo alla solita trama ma l’arrivo nel 1984 sarà un pò diverso dal solito; troveremo Schwarzy (probabilmente rimasto ibernato dal primo film) che sta proteggendo Sarah.
Nonostante qualche sensazione di deja vu, il film mantiene un ottimo ritmo con molte battute ironiche dovute soprattutto a un Schwarzy che non si prende troppo sul serio (Sono vecchio, non decrepito). Sempre fantastiche e impressionanti le scene con i T-1000; splendida sorpresa Emilia Clarke, sia come donna d’azione che per alcune battute ironiche.
Nel resto del cast da citare J.K. Simmons (recente premio Oscar con Whiplash ma i più lo ricorderanno nella saga di Spiderman, quella di Sam Raimi), Sandrine Holt (è una detective) e Courtney B. Vance (il capo dell’azienda che ha progettato Genisys).

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