Recensione su TED

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Passiamo oltre / 6 Ottobre 2012 in TED

Film diretto, scritto, interpretato (con la tecnica del motion capture per quanto riguarda il personaggio di Ted) e doppiato (vedi sopra) da Seth MacFarlane, famoso ideatore delle celebri serie animate “Family Guy” (da noi nota come “I Griffin”) e “American Dad”, basate su famiglie imbecilli e comicità politicamente scorretta, che andavano in onda nel primo pomeriggio di Italia 1 orrendamente mutilate per la gioia del MOIGE, moderna versione di Catone il Censore, ma ancor più rompipalle; da ciò derivano sia i pregi (pochi) e i difetti (parecchi) del film. Il primo problema è capire quale dovrebbe essere il tipo di pubblico a cui il film è rivolto: la pellicola è una copia carbone in versione carne e ossa de “I Griffin”, con gag abbastanza divertenti ma ricorrenti, riciclate e già stranote agli appassionati di questa serie animata, i quali potrebbero non divertirsi troppo conoscendo appunto l’originale; chi non ha mai seguito questa serie potrebbe trovarsi spiazzato da una comicità politically uncorrect con un orso di pezza al posto di un Sacha Baron Cohen, ad esempio; rimane infine la fascia di chi ha visto qualche puntata del cartone, gli è piaciuto ma non è andato oltre: loro potrebbero gradire il film, ma dubito che siano molto numerosi. Un’altra grande pecca del film è l’incapacità del deus ex machina MacFarlane di dosare i picchi emozionali: passi quando il film è il racconto della coppia buddy buddy uomo-orso con erba, cazzeggio e donnine allegre, ma quando si inizia a fare i seri il film diventa insulso e l’analisi interiore è spessa come il Domopak (per fare un confronto con Matt Groening, a cui MacFarlane sta simpatico come i nigeriani a Borghezio, rivedere le belle puntate de “I Simpson” sulla storia di Maggie con il celebre muro “Do It For Her” e di “Futurama” sulla storia del fratello di Fry o del suo cane). Come già accennato il personaggio di Ted ricalca molto ciò che si vede nel cartoon, mentre per quanto riguarda i primati Mark Wahlberg (nomination all’Oscar per “The Departed” (2006) e recentemente in “Contraband”) interpreta un Peter Pan non molto credibile e un po’ impantanato in un limbo senza sfaccettature. La fidanzata è Mila Kunis, doppiatrice originale di Meg Griffin (tanto per rimanere in famiglia) e coprotagonista de “Il cigno nero” (2010), film che verrà ricordato dalle masse in saecula saeculorum per la scena lesbo tra lei e la Portman (degli altri 100 minuti e passa di film ai non appassionati di cinema non gliene è fregato un tubo, sporcaccioni). Mino Caprio, doppiatore italiano di Peter Griffin, sostituisce MacFarlane in fase di doppiaggio, dando ulteriormente l’impressione di già visto. Qualche situazione divertente e alcune citazioni cinematografiche, ma considerata anche la seconda parte molto debole, obiettivamente troppo poco.

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