Rusty il selvaggio

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Rusty il selvaggio

Il giovane Rusty James vive nell'ombra della celebrità del fratello, quello della moto, che dominava la scena al tempo delle bande e che ora appare cambiato, alienato... Tra una scazzottata e qualche rischio di troppo per la propria vita, Rusty si confronterà con l'inesorabile evolversi dei tempi...
hartman ha scritto questa trama

Titolo Originale: Rumble Fish
Attori principali: Matt Dillon, Mickey Rourke, Diane Lane, Dennis Hopper, Diana Scarwid, Vincent Spano, Nicolas Cage, Chris Penn, Laurence Fishburne, William Smith, Michael Higgins, Glenn Withrow, Tom Waits, Herb Rice, Maybelle Wallace, Nona Manning, Sofia Coppola, Gian-Carlo Coppola, S.E. Hinton, Emmett Brown, Tracey Walter, Lance Guecia, Bob Maras, J.T. Turner, Keeva Clayton, Kirsten Hayden, Karen Parker, Sussannah Darcy, Kristi Somers, Mostra tutti

Regia: Francis Ford Coppola
Sceneggiatura/Autore: S.E. Hinton, Francis Ford Coppola
Colonna sonora: Stewart Copeland
Fotografia: Stephen H. Burum
Costumi: Marjorie Bowers, Ernest Misko
Produttore: Doug Claybourne, Fred Roos, Francis Ford Coppola
Produzione: Usa
Genere: Azione, Drammatico, Poliziesco
Durata: 94 minuti

Dove vedere in streaming Rusty il selvaggio

14 Novembre 2013 in Rusty il selvaggio

Da uno scritto di Susan E. Hinton, Coppola trae una sceneggiatura interessante di una storia di ordinario disagio, quello delle giovani generazioni degli anni ’80, eredi di un passato perduto, emblemi di un vuoto psicologico tra la solitudine delle metropoli e l’evoluzione sociale di cui le nuove droghe sono un simbolo.
Un film alienante come il personaggio interpretato da Mickey Rourke e falsamente ribelle come quello di Matt Dillon. Il primo, quello della moto, è il simbolo riuscitissimo della disillusione della maturità, dell’inquietudine esistenziale del passaggio all’età adulta, di un’inettitudine alla vita che genera alienazione. Il secondo, Rusty, è invece l’emblema di una generazione che cerca di vivere ricalcando un passato lontano, fingendo di ignorare un’evoluzione sociale e urbana che non lascia scampo.
Il passaggio dalla spensieratezza e dalle utopie dei giovani degli anni ’60 e ’70 alla solitudine tecnologicamente alienata di quelli degli anni ’90 si compie attraverso questa generazione di transito, disillusa e disagiata.
Una generazione in cattività, come i rumble fish (i pesci combattenti che danno il titolo originale alla pellicola) che il fratello di Rusty vuole assolutamente liberare dagli acquari del pet-shop per farli tornare nel loro ambiente, il fiume, dove potranno vivere senza essere costretti a combattere. Una metafora ben riuscita nella sua semplicità.
Un Mickey Rourke boheme, bello e con anima, perfettamente calato nel suo ruolo decadente.
Buona regia di Coppola, originale, onirica.
Un doppiaggio che lascia a desiderare.
La fotografia di Burum è forse l’aspetto migliore del film, da 10 e lode: un bianco e nero splendido, a tratti mistico, perfettamente contrastato, dona calma e serenità che sfocia nell’estasi di alcune scene (i primi minuti sono fantastici). I cieli dell’Oklahoma, i riflessi, gli angoli di una città anonima e i rumble fish, unici elementi a colori. Come del resto li vede quello della moto, nella sua campana sensoriale di daltonismo e parziale sordità.

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21 Luglio 2011 in Rusty il selvaggio

Visionario ma coi piedi ben piantati per terra, struggente come la giovinezza, dolente come l’innocenza infranta.
Questo Coppola mi ha stupita ed affascinata.

Qui, tutto è artificioso, ma non per questo disturbante: dalle musiche di Stewart Copeland, ai combattimenti che somigliano a balletti, fino al patinato e claustrofobico bianco e nero che, solo ad un certo punto, illuminante, ho compreso essere la rappresentazione della menomazione fisica e del disagio psicologico di Motorcycle Boy.

Le inquadrature sghembe ed i primi piani asfissianti sui volti degli attori conferiscono al film un VAGO tocco espressionista ed immagino che Stone (vedi Natural Born Killers o The Doors) abbia imparato molto da questa pellicola.

Apprezzando Rusty ed associandolo all’inarrivabile Apocalipse Now, tra gli altri lavori di Coppola Sr., rivaluto completamente (e negativamente) Dracula: imparagonabili, per qualità e simbologia.

Ottimo cast: Dillon incantevole, Rourke doloroso, Hopper tormentato, Cage impomatato, Diane Lane bellissima, Fishburne irriconoscibile, Tom Waits puntualmente significativo.
Molto bella la sequenza che precede il finale, con una carrellata ininterrotta su tutti i personaggi.

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