Repo Men

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Repo Men

Ispirato ad un romanzo di Eric Garcia. In un imprecisato futuro prossimo, una multinazionale produce organi umani artificiali in cambio di periodici e precisi versamenti in denaro: una squadra speciale è incaricata di far visita agli insolventi, prelevendo loro gli organi già impiantati, ma non pagati. Il miglior Repo Man subisce anch'egli un trapianto e, da quel momento, diventa un possibile insolvente.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Repo Men
Attori principali: Jude Law, Forest Whitaker, Alice Braga, Liev Schreiber, Carice van Houten, Chandler Canterbury, RZA, Joe Pingue, Liza Lapira, Tiffany Espensen, Yvette Nicole Brown, Tanya Clarke, John Leguizamo, Daniel Lévesque, Max Turnbull, Alicia Turner, Tannis Burnett, Jessica Phillips, Raff Law, Denis Akiyama, Marty Adams, Daniel Kash, Mostra tutti

Regia: Miguel Sapochnik
Sceneggiatura/Autore: Garrett Lerner
Colonna sonora: Marco Beltrami
Fotografia: Enrique Chediak
Costumi: Caroline Harris, Katherine Burchill, Richard Krough
Produttore: Scott Stuber, Mary Parent, Andrew Z. Davis, Mike Drake, Jon Mone
Produzione: Canada, Usa
Genere: Azione, Thriller, Fantascienza
Durata: 111 minuti

Dove vedere in streaming Repo Men

sarebbe un 7.5 / 27 Aprile 2019 in Repo Men

malgrado il flop e le critiche a me è piaciuto parecchio, certo deve piacere il genere e qua si pesca un po in tutto i diversi filoni scifi. Chicca finale amarissima.

Pop-action discreta, 6. / 26 Agosto 2013 in Repo Men

Mah… un filmetto carino, abbastanza action: Jude Law sexy e bravino, storia intrigante… però alla fine boh… forse un pò troppo pop, troppa fantascienza tutta insieme! la “scansione degli organi” prima del finale poi… era troppo!!!! Sufficiente.

Sarebbe un 6.5 / 17 Luglio 2013 in Repo Men

Sullo sfondo di un’ipotetica società del futuro ipertecnologica ma non più tanto umana, lo sconosciuto Miguel Sapochnik riprende la storia dell’omonimo romanzo di Eric Garcia dando vita ad un film uscito in Italia direttamente nel circuito home-video.

Jude Law presta il volto a Remy, protagonista stempiatello e borderline dall’imbarazzante risvolto psicologico troppo estremizzato ed improbabile, tanto da risultare l’anello debole di tutto Repo Men.

Con un’ambientazione post-bellica ben curata, che alterna supermodernità e decadenza, accentuando ulteriormente la situazione di declino del protagonista, ha luogo un’efferata caccia all’uomo, una sorta di guardie e ladri tutta azione e sbudellamenti, con un paio di scazzottate e scene-schifo piacevoli a vedersi.

Il finale alla Vanilla Sky distrugge i precedenti cinque minuti tamarri ed esagerati, sottraendo un po’ di charme al film, che altro non è che un thriller-fantascientifico piuttosto banale, ma mai noioso.
Si poteva fare di meglio.

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A caccia di organi / 24 Aprile 2013 in Repo Men

Sviluppato in uno pseudo-futuro ,Repomen interpreta una visione del mondo in cui le banche “prestato” gli organi ,a pazienti moribondi , in cambio di pagamenti. In caso di mancato pagamento gli agenti della banca,recuperano l’organo , tutto gira intorno a questo concetto.
La trama in se risulta banale,anche se .a volte qualche colpo di scena condito da sequenze splatter ravviva la situazione.
In sintesi è un film che va visto almeno una volta,perché potrebbe essere un possibile reale futuro,ma che non rivedrei di nuovo.
Voto 6

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Mi aspettavo di peggio / 16 Febbraio 2012 in Repo Men

Ma parecchio di peggio. Mi hanno praticamente costretto a vedere questo film, avevo dato un’occhiata alla trama e non mi aveva colpito molto: l’ennesimo fantascienza-thriller noioso e scontato.
Beh, forse è scontato, ma non è mai noioso.
Il problema per me è l’ambientazione.. un’azienda senza scrupoli disposta ad uccidere per vedere i suoi debiti saldati, e una società che sembra accettarlo placidamente. Ecco, questo costringe a pensare. Anzi, credo sia più giusto dire che costringe il regista – per altro al suo primo, e per ora ultimo, film – a cercare di farci meditare su questa questione spinosa.
Organi a volontà, ma per chi paga.
Peccato che Mr Sapochnik non ci dia granché da pensare. Però neanche ci prova: il cambiamento antitetico di Remy sarebbe il mezzo più appropriato per farlo; ma viene sfruttato male, e dire male è un eufemismo.
Gli cambiano il cuore e -puf- improvvisamente capisce che quello che fa è sbagliato. E’ un modo sottile per dire che i cuori meccanici provano più compassione di quelli umani? Che non c’è più umanità neanche nell’uomo? No, non credo proprio che l’interpretazione sia così complessa. Non ce ne sono proprio, di chiavi di lettura, in questo film.
E nonostante ciò il regista batte sul filosofico (vedi scena finale). Mah, che bisogno c’era?
Però.. però non buttiamo mica tutto. Alcune scene sono molto belle, prendiamo quella quasi alla fine, in cui Remy e Bath “riconsegnano” i loro organi.. O alcune sequenze iniziali, quando Remy è a caccia di organi.. Belle scene. Bella colonna sonora.
E un uso frequente dell’ironia, sia da parte dei personaggi che del regista, che insaporisce tutto a dovere.
Ci sono pezzi che meritano davvero di essere salvati.
Una menzione a Alice Braga, davvero sensuale tutte le volte che compare sullo schermo, e in particolare in una delle scene sopracitate.
Questo poteva essere un bel film d’azione, ambientato in un universo pseudo-futuristico. Mi rendo conto che adattare un libro però legava un po’ le mani, immagino che dovrei leggerlo per dare un parere completo.
Perciò per ora lasciamo un 7, che sarebbe 6.5 ma un 7 glielo diamo.

PS: Chiunque non abbia capito bene quella storia del gatto e delle sue possibilità di essere vivo o morto contemporaneamente, ha la mia simpatia. E anche quella di Schroedinger. Non l’ho mai sentita spiegare così male.

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