Recensione su Repo Men

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Mi aspettavo di peggio / 16 Febbraio 2012 in Repo Men

Ma parecchio di peggio. Mi hanno praticamente costretto a vedere questo film, avevo dato un’occhiata alla trama e non mi aveva colpito molto: l’ennesimo fantascienza-thriller noioso e scontato.
Beh, forse è scontato, ma non è mai noioso.
Il problema per me è l’ambientazione.. un’azienda senza scrupoli disposta ad uccidere per vedere i suoi debiti saldati, e una società che sembra accettarlo placidamente. Ecco, questo costringe a pensare. Anzi, credo sia più giusto dire che costringe il regista – per altro al suo primo, e per ora ultimo, film – a cercare di farci meditare su questa questione spinosa.
Organi a volontà, ma per chi paga.
Peccato che Mr Sapochnik non ci dia granché da pensare. Però neanche ci prova: il cambiamento antitetico di Remy sarebbe il mezzo più appropriato per farlo; ma viene sfruttato male, e dire male è un eufemismo.
Gli cambiano il cuore e -puf- improvvisamente capisce che quello che fa è sbagliato. E’ un modo sottile per dire che i cuori meccanici provano più compassione di quelli umani? Che non c’è più umanità neanche nell’uomo? No, non credo proprio che l’interpretazione sia così complessa. Non ce ne sono proprio, di chiavi di lettura, in questo film.
E nonostante ciò il regista batte sul filosofico (vedi scena finale). Mah, che bisogno c’era?
Però.. però non buttiamo mica tutto. Alcune scene sono molto belle, prendiamo quella quasi alla fine, in cui Remy e Bath “riconsegnano” i loro organi.. O alcune sequenze iniziali, quando Remy è a caccia di organi.. Belle scene. Bella colonna sonora.
E un uso frequente dell’ironia, sia da parte dei personaggi che del regista, che insaporisce tutto a dovere.
Ci sono pezzi che meritano davvero di essere salvati.
Una menzione a Alice Braga, davvero sensuale tutte le volte che compare sullo schermo, e in particolare in una delle scene sopracitate.
Questo poteva essere un bel film d’azione, ambientato in un universo pseudo-futuristico. Mi rendo conto che adattare un libro però legava un po’ le mani, immagino che dovrei leggerlo per dare un parere completo.
Perciò per ora lasciamo un 7, che sarebbe 6.5 ma un 7 glielo diamo.

PS: Chiunque non abbia capito bene quella storia del gatto e delle sue possibilità di essere vivo o morto contemporaneamente, ha la mia simpatia. E anche quella di Schroedinger. Non l’ho mai sentita spiegare così male.

2 commenti

  1. Stefania / 16 Febbraio 2012

    Io mi ci sono addormentata davanti :p
    Ah, sul gatto hai ragione! Il paradosso di Schroedinger lo racconta meglio il Dr. Sheldon Cooper 😉

  2. nenetm / 16 Febbraio 2012

    Boh io non mi sono mai addormentata davanti ad un film in vita mia, quando mi annoio troppo li stoppo e li riprendo più avanti; ma anche questo mi dev’essere successo molte poche volte, di solito mi costringo a finirli. Comunque questo non era così male, forse perché mi aspettavo qualcosa di terribile, non lo so.. Però alla fine mi sono anche divertita.
    Per quanto riguarda il gatto, mi ero persa quell’episodio, ma ho recuperato la scena su youtube ahah

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