Recensione su Repo Men

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Sarebbe un 6.5 / 17 Luglio 2013 in Repo Men

Sullo sfondo di un’ipotetica società del futuro ipertecnologica ma non più tanto umana, lo sconosciuto Miguel Sapochnik riprende la storia dell’omonimo romanzo di Eric Garcia dando vita ad un film uscito in Italia direttamente nel circuito home-video.

Jude Law presta il volto a Remy, protagonista stempiatello e borderline dall’imbarazzante risvolto psicologico troppo estremizzato ed improbabile, tanto da risultare l’anello debole di tutto Repo Men.

Con un’ambientazione post-bellica ben curata, che alterna supermodernità e decadenza, accentuando ulteriormente la situazione di declino del protagonista, ha luogo un’efferata caccia all’uomo, una sorta di guardie e ladri tutta azione e sbudellamenti, con un paio di scazzottate e scene-schifo piacevoli a vedersi.

Il finale alla Vanilla Sky distrugge i precedenti cinque minuti tamarri ed esagerati, sottraendo un po’ di charme al film, che altro non è che un thriller-fantascientifico piuttosto banale, ma mai noioso.
Si poteva fare di meglio.

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