Recensione su Parasite

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Scalata sociale / 8 Maggio 2020 in Parasite

Film premio oscar 2020.
Come in “Snowpiercer” anche stavolta Bong Joon-Ho si sofferma sui conflitti di classe.
Si sofferma su due famiglie in particolare: i Kim vivono in uno scantinato in estrema povertà mentre i Park vivono sulla collina in una bellissima villa. Quando il figlio più giovane dei Kim si ritrova (tramite un amico) ad essere assunto come professore della figlia dei Park, i Kim pian piano si intrufolano tra la servitù e nella vita dei Park.
Metafora neanche troppo velata della distinzione tra le classi come ad esempio le scale che i Kim scendono per ritornare nel loro
appartamento; i Kim, come parassiti, iniziano a entrare nella villa dei Park e gradualmente a entrare nelle loro vite. Ma se sali
in alto, devi sempre stare attento a chi sta più in basso di te e che magari per sbaglio hai calpestato.
Il film ha anche un buon ritmo, fino al finale violento anche questo quasi una caratteristica di Bong Joon-Ho; da citare il continuo riferimento
all’odore dei Kim, come se la puzza dei bassifondi non se ne possa andare neanche se sali i gradini della scala sociale.
Alla fine non ci sono buoni o cattivi ma sotto il riflettore sembra essere la società.
Troviamo anche la canzone di Morandi “In ginocchio da te”.

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