Recensione su Pacific Rim

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MIWA LANCIAMI I COMPONENTI! / 26 Luglio 2013 in Pacific Rim

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

MIWA LANCIAMI I COMPONENTI!
Mancava solo questo a Pacific Rim. Mettiamo in chiaro subito alcune cose:
a) Non vi siete persi una puntata di Gundam/Goldrake/Evangelion (e chi più ne ha più ne metta …)? You’re welcome!
b) Eravate seduti in sala quando il 3 novembre 1954 fece la sua comparsa per la prima volta il “Re dei Mostri” Godzilla? You’re Welcome!
c) Pensate di guardare un film scientifico con “spiegoni” alla Quark, tutto preciso sul perché o sul per cosa? Avete sbagliato sala …
Pacific Rim è puro intrattenimento ma fatto veramente bene. A volte potrà sembrare un “tantino” stereotipato ma è evidentissimo che è un chiaro omaggio di un appassionato del genere Mecha VS Monsters (cinema, anime, manga). Ad ogni modo: una razza aliena ha creato un ponte tra il loro mondo e il nostro nel pieno dell’Oceano Pacifico da cui spuntano mostri enormi: i Kaiju. Fin dalla loro prima apparizione tutta l’umanità si è unita con il solo scopo di annientarli per cui vengono costruiti dei robot altrettanto giganteschi (i Jaeger) e una (inutile) muraglia per contenere gli attacchi. Passano gli anni, gli attacchi continuano la situazione non migliora ma il Marshal Stacker Pentecost ha un ultimo piano …
Al di là dei combattimenti il fulcro della storia è un altro: i Jaeger sono mossi da due piloti contemporaneamente che, tramite una connessione neurale, condividono i propri ricordi e riescono così a muovere i robot. Questo “escamotage” muove tutta la trama sin dai primi momenti facendo confrontare i personaggi e dando alla pellicola il “cuore” e le emozioni che servono per progredire. Insomma il cervello e il cuore connessi a una scatola di metallo, mi piace pensare che sia una sorta di metafora di questa macchina meravigliosa che è il cinema e di cui Guillermo del Toro (alla regia) è un maestro. Parlando di regia, Del Toro riesce a gestire tutto alla perfezione mixando momenti action, dramma e un tantino di humour (che non fa mai male se messo al momento giusto) e che ricorda un tipo di cinema di qualche anno fa. Buona la prova degli attori in generale (su tutti Rinko Kikuchi, e Idris Elba) ma non eccelle il protagonista Charlie Hunnam fin troppo anonimo. Tra gli altri difetti una colonna sonora non all’altezza e una caratterizzazione di alcuni personaggi secondari in sostanza striminzita. Un ottimo Blockbuster estivo, insomma, che stupisce per degli effetti visivi veramente eccezionali e che non annoia.

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