L'esplosivo piano di Bazil

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L'esplosivo piano di Bazil

Il destino di Bazil, gestore di un videonoleggio, è infaustamente legato all' industria di armi da fuoco: prima, resta orfano di padre a causa di un'arma prodotta da una certa industria, poi, durante una rapina, resta gravemente ferito, sempre a causa di un'arma, fabbricata da una seconda industria. Risvegliatosi dal coma, scopre di aver perduto ogni bene e viene accidentalmente accolto nei sotterranei della città da una scalcinata banda di freaks.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Micmacs à tire-larigot
Attori principali: Dany Boon, Dominique Pinon, André Dussollier, Jean-Pierre Marielle, Julie Ferrier, Yolande Moreau, Michel Crémadès, Nicolas Marié, Omar Sy, Marie-Julie Baup, Philippe Girard, Thérèse Roussel, Alix Poisson, Stéphanie Gesnel, Juliette Armanet, Mostra tutti

Regia: Jean-Pierre Jeunet
Sceneggiatura/Autore: Jean-Pierre Jeunet, Guillaume Laurant
Colonna sonora: Raphaël Beau
Fotografia: Tetsuo Nagata
Costumi: Madeline Fontaine
Produttore: Jean-Pierre Jeunet, Souad Lamriki, Frédéric Brillion, Gilles Legrand
Produzione: Francia
Genere: Commedia, Poliziesco
Durata: 100 minuti

Dove vedere in streaming L'esplosivo piano di Bazil

24 Dicembre 2012 in L'esplosivo piano di Bazil

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Non male, non male, è la storia di un tipo strampalato che deve azzerare e ricominciare tutto dopo che un proiettile gli si conficca nel cervello. Trova una famiglia (nel senso allargato) di più o meno barboni che lo accetta con sé, e insieme a loro darà una lezione alle perfide aziende produttrici di armi, quella del proiettile che ancora ha in testa e quella della mina su cui era esploso il papà. E già solo per questo mi sembra che meriti tutta la simpatia no? Citazioni qua e là, lui che fa molto Charlot all’inizio. E un appuntamento davanti alla tomba di Sacha Guitry → commozione, perché chi sia Sacha Guitry non lo sa nessuno, classico da Ghezzi di notte su Raitre (in sintesi, un regista e attore teatrale e cinematografico francese piuttosto prima metà del secolo, qui un wiki. No, non questo secolo, asini -.- quello prima). C’è poi il fatto straniante che in giro per la città ci sono i manifesti pubblicitari… del film stesso. E questo, ok, non ha senso ma come idea a me piaciuta è. Ayò. C’è la solita attrice belga, che ormai davvero finisce in franco-qualsiasi film, e via, tanti altri personaggi strampalati, tiriamo avanti con la fantasia, facciamo dei robot che suonano e danzano mettendo insieme dei rifiuti ecc. I rifiuti, sia quelli materiali sia quelli della società, contro i peggiori esemplari (quante mine ti servono? Che poi le mine nel mondo le vendiamo quasi tutte noi :S) del capitalistico sistema, questo è in soldoni. E vincono i rifiuti, yeah. Da notare che l’insieme poteva essere delicato e bizzarro e libero e occhioni mossi e commossi e stop. E invece Jeunet ci spara anche un po’ di sesso e violenza, nulla di che ma decisamente in contrasto, con la storia e con la delicatezza dei protagonisti, per esempio.

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26 Febbraio 2012 in L'esplosivo piano di Bazil

semplicemente incomprensibile

Buona l’idea ma … / 16 Febbraio 2012 in L'esplosivo piano di Bazil

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Buona e giusta l’idea di fondo distruggere i produttori di armi facendoni annientare a vicenda, ma la storia ed i personaggi alla fine sono un pò forzati …. meglio nel complesso il favoloso mondo di Amelie

Il fantastico mondo di Bazil / 6 Aprile 2011 in L'esplosivo piano di Bazil

Questo film è come un carillon. Un meccanismo ben oliato, preciso, scoppiettante e incredibilmente divertente. Come gli stessi giochini che vengono messi a punto dai protagonisti della scatenata banda di clochard a cui si unisce lo sfortunato Bazil. Sono a mezza via tra un circo su piazza ed una banda di professionisti tale da far impallidire gli 11 12 e 13 di Ocean-Clooney. Efficaci e spettacolari, riescono a far funzionare ogni parte dell’ingegnoso piano messo a punto da un pover’uomo (Bazil) che s’è preso una pallottola in testa dopo aver perso il padre per una mina anti-uomo. Dany Boon, dopo “Giù al Nord” si rivede in un ruolo semiserio, è quasi un nuovo Slevin nel cercare vendetta contro i due peggiori trafficanti d’armi, al soldo di un ottimo Jean-Pierre Jeunet che costruisce una commedia ironica con qualche spunto anti-militarista, con toni da cartolina (splendida la fotografia), battute al fulmicotone e una strizzatina d’occhio alla tradizione dei mimi francesi.
Un gioiellino da non perdere e da rivedere.

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