8 Recensioni su

Men In Black III

/ 20126.5344 voti

back in black / 15 Gennaio 2016 in Men In Black III

Dopo il calo registrato nel secondo episodio, il franchise Men in black torna finalmente con qualche buona idea (pare ispirata dallo stesso Will Smith), che viene affidata alla penna dello sceneggiatore più equivocato di Hollywood, quell’Etan Cohen che per una sola “h”, spostata dal nome al cognome, viene spesso confuso con il quasi omonimo Ethan dei fratelli Coen.
Ebbene, da quella vaga idea lanciata da Will Smith (che aveva generalmente accennato ad un viaggio nel passato di J per salvare K) Cohen tira fuori una sceneggiatura sicuramente astrusa ma fondamentalmente riuscita.
Certo non mancano le perplessità: la distanza dal primo film, a suo modo mitico, sono consistenti e fanno sì che MIB 3 assomigli più ad una pellicola del filone supereroi (con in più la netta influenza vintage di Ritorno al futuro).
Ciò si deve principalmente alla configurazione del cattivo di turno, il fumettistico Boris l’animale, che ad ogni modo è uno dei villain più interessanti degli ultimi anni: la sequenza iniziale della fuga dal carcere di massima sicurezza sulla Luna, per quanto kitsch, è una delle più memorabili del film.
Così come memorabili sono le scene ambientate nel 1969, da quelle alla Factory di Andy Warhol a quelle di Cape Canaveral durante gli ultimi momenti prima della partenza della missione Apollo XI.
Sono passati quindici anni dal primo MIB (e dieci dal sequel) e la cosa si nota, con gran mestizia, dal volto invecchiatissimo di Tommy Lee Jones, che dell’agente K è ormai una maschera di cerone. Statico e ingessato, quasi una statua di Madame Tussauds, Tommy Lee Jones è stato almeno degnamente rimpiazzato da un Josh Brolin impeccabile, che ha il physique du role, l’espressione e l’aplomb necessari per impersonare l’agente K da giovane, durante il viaggio nel tempo di J (un Will Smith più maturo ma non molto più espressivo degli altri due episodi).

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MIB al cubo / 17 Febbraio 2014 in Men In Black III

Il film è divertente e non impegnativo.
I tre film vanno un po’ troppo dove vogliono quindi anche se non avete mai visto MIB e MIB 2 non è un problema potete comunque guardare quest’ultimo capitolo senza perdere troppo il filo. Mi aspettavo di peggio.

13 Gennaio 2013 in Men In Black III

Prequel e sequel allo stesso tempo, riporta la saga al fascino e al brillante umorismo del primo episodio. Commedia di consumo ben fatta e molto divertente.

un sette che va contestualizzato. / 7 Gennaio 2013 in Men In Black III

A dieci anni dall’uscita di MIB II, la 21st century schizoid Don è orgogliosa di presentarvi l’ultimo (?) capitolo della trilogia (?). Esilarante e commovente, forse il migliore della saga tanto che le battute se la battono con il primo capitolo in una sfida alla pari.

Il film vede di nuovo come protagonisti Will Smith e Tommy Lee Jones ma i personaggi che interpetano portano delle novità, vengono messi a nudo, in poche parole appaiono come non li avete mai visti, in questo episodio divertente quanto drammatico, J (W.Smith) rinominato “il Presidente mi ruba il latte al cioccolato e non dice nemmeno grazie” torna indietro nel tempo per salvare K dal cattivo di turno Boris “l’animale”, un terribile alieno dotato di motocicletta da invidia (ebbene si, ho rosicato a bestia). La figura del cattivo mi è piaciuta molto e non basterebbe un quarto d’ora per parlare della sua figura. Catapultato nel 1969, anno non troppo felice per “quelli della tua gente” (cit.), ad attenderlo ci sarà un giovane, divertente e pieno di forze agente K , interpetato magistralmente da Josh Brolin (I Goonies, Planet Terror, Jonah Hex, Il Grinta). Mille peripezie per evitare la morte di K, slavare il mondo ma dove c’è scritta la parola morte, ci sarà sempre morte.

Queste sono le parole di un alieno che vede il futuro, loro amico meglio noto come Griffin, figura simpaticissima ed azzeccatissima, dalla battuta pronta che però non negherà ad un certo punto del film:”Non ce la faccio mai ad assistere a questa parte”.
Ragazzi, sette euro spesi bene, applaudiamo al regista Barry Sonnenfeld e al produttore esecutivo, il sempre presente, STEVEN SPIELBERG (placati)
A si, dimenticavo, sapevate che Andy Warhol faceva parte dei MIB?
DonMax

Note del Don.
Il 7 come voto è a mio avviso meritato visto che riprende il volo rispetto al II.

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Non delude. / 21 Giugno 2012 in Men In Black III

Dopo 14 anni dal primo episodio, l’agente J e l’agente K (parecchio, parecchio invecchiato) fanno il loro ritorno sul grande schermo.
Non so, potra` essere che mi sono persa qualche pezzetto, ma ci sono piccole incongruenze nella storia: se l’agente K fu ucciso una 40ina di anni prima, come fa l’agente J a essere parte dei MIB? Ma vabbe`. Interpretazione molto convincente di Josh Brolin, giovane agente K. Sembra davvero una copia piu` giovane di Tommy Lee Jones.
Commovente il finale.
Alla fine di tutto film d’azione e divertente, dove non manca una degna ”supercazzola” della’Agente K nello spiegare il funzionamente di quella strana moto degli anni ’60.
Bello bello.

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3 Giugno 2012 in Men In Black III

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Dopo la triste morte dell’agente Z, i due protagonisti della serie, J e K, sembrano attraversare un momento particolarmente difficile: i discorsi sulla morte tra i due diventano sempre più frequenti, e K, già scorbutico di suo, inizia a diventare a dir poco insopportabile.
Nel frattempo, da una prigione penitenziaria creata sulla luna, l’alieno cattivone di turno riesce ad evadere, giurando solennemente di vendicarsi sullo sfortunato agente che, quarant’anni prima, gli aveva causato la perdita del braccio.
E’ così che inizia il più grande e pasticciato viaggio nel tempo che la storia dei MiB ricordi.
K viene ucciso nel passato, scomparendo nel futuro, e a seguito della sua morte, parte un attacco alieno contro la terra. A peggiorare le cose, nessuno sembra ricordarsi della sua esistenza (di fatto, nel presente per tutti è morto 40 anni prima), fatta eccezione di J, che da bravo compagno di squadra si farà in quattro per salvare il suo amico, tornando a sua volta indietro nel tempo per fermare il perfido alieno.
Sarà in questo modo che ci troveremo di fronte ad un giovane K, allegro e spensierato.
Sarà in questo modo che vedremo il passato dei MiB e gli eventi che li hanno portati dove li conosciamo.
Sarà in questo modo che scopriremo gli oscuri segreti del passato dei nostri agenti, e avremo modo di capire molte cose.

Sinceramente, il film mi è piaciuto molto.
A parte qualche piccola incongruenza, la storia è lineare e divertente e di sicuro supera qualitativamente quella del 2, che mi aveva lasciato molto a desiderare.
La mancanza di alieni troppo comici non si è fatta troppo sentire, ed è stata ampliamente compensata da gag divertenti dei due agenti protagonisti.
Certo, ci sono stati alcuni punti che potevano essere fatti meglio: l’attacco alieno iniziale mi ha ricordato da morire i Razziatori di Mass Effect 3, e sinceramente non ho capito perché K sembri avere un’infatuazione per la carinissima agentessa O, quando nel primo film si era visto chiaramente quanto fosse infatuato della moglie.
Molto belle alcune trovate (l’alieno con l’Arconet nella testa mi ha fatto impazzire per quanto era fatto bene!), un po’ scarsi gli effetti speciali. Nel complesso comunque apprezzabile.
Il finale soprattutto mi ha letteralmente stesa! Non per le risate, non per la comicità… ma perché non avrei mai pensato che avrei potuto piangere su un film di Man In Black!!

Unico appunto: non credo che valga la pena vederlo in 3D!

Consigliatissimo, in ogni caso!

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27 Maggio 2012 in Men In Black III

Tornano gli uomini in nero a distanza di 15 anni dal precedente capitolo. Sempre carino e divertente con le battute di Will Smith e il proliferare di creature aliene. Interessante la figura del cattivo Boris anche se ruba un pò di spazio ad altre possibili creature (che comunque hanno il loro notevole spazio nella prima parte).
La vera sorpresa del film però è Josh Brolin, quasi perfetto nei panni di un K più giovane; il piccolo colpo di scena finale però potevano anche risparmiarselo.
Il 3d non aggiunge molto al film, buon terzo capitolo di una saga interessante e divertente.

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Normale amministrazione, Volpe / 27 Maggio 2012 in Men In Black III

Dopo 15 anni dal primo film e 10 anni dall’orrendo e immancabile seguito (saltatelo se potete) torna la strana coppia di agenti governativi, con un film sufficiente ma non molto di più. Regia di Barry Sonnenfield, regista dei due capitoli precedenti, dei lungometraggi sulla famiglia Addams e dello strampalato “Wild Wild West” (1999), sempre con Will Smith, si mantiene sui suoi livelli registici medi e mantiene il film sugli standard medi della serie, con buone trovate in alcune sequenze funzionali al 3D, che effettivamente anche nella versione 2D risultano spettacolari, con una ridondanza di effetti speciali per far vedere che “noi non siamo dei poveracci” (Totò cit.). Sceneggiatura intricata più delle due precedenti pellicole, naturale visto il tema del time-travel (“Grande Giove!” direbbe il buon Doc/Christopher Lloyd della bellissima trilogia di “Ritorno al Futuro” (1985) (1989) (1990) di Zemeckis), con alcune dinamiche più telefonate di altre e svolta con lo spirito del compitino rognoso, che si fa con il minimo impegno possibile perché la prof rompipalle te lo ha chiesto. Will Smith è più bravo rispetto alla qualità dei film in cui recita, e se riuscisse a evitare insulti alla cinematografia come “Hancock” (2008), in cui era imbarazzante, e “Independence Day” (1996), la più colossale americanata della storia del cinema, potrebbe dimostrare di essere un buon attore ovviamente comico (personalmente la sit-com in cui è nato, “Willy, il principe di Bel-Air”, ha accompagnato la mia infanzia su Italia 1) ma anche un pelino più intellettuale, cosa che con gli occhiali scuri di J difficilmente può riuscire a realizzare. Tommy Lee Jones imbolsito e cadente, dà un tono crepuscolare al personaggio, ma sembra abbia recitato controvoglia e solo per il vil danaro (tipo Banderas con la gallina del Mulino Bianco), Josh Brolin forse migliore e con un trucco credibile per farlo assomigliare alla versione futura di se stesso; la brava Emma Thompson ahimè fa tappezzeria, Jemaine Clement interpreta il solito cattivone bidimensionale, cameo iniziale di Nicole Scherzinger delle Pussycat Dolls. Ricostruzione dell’America anni ’60 abbastanza piatta, musiche di Danny Elfman; nota positiva il mago dei trucchi Rick Baker, che merita ogni singolo dollaro del suo stipendio e realizza un lavoro ammirevole.

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