Recensione su Lost in Translation - L'amore tradotto

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whiskey giapponese / 29 Luglio 2018 in Lost in Translation - L'amore tradotto

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

La Coppola costruisce un film che da un lato è un omaggio ad una città, Tokio, che lei stessa ha molto amato, dall’altro rappresenta una asciutta costruzione registica, dagli echi autorali, muovendo da una storia di distanze, simpatie, estraniamenti. L’attenzione alla fotografia è evidente nell’uso scaltro delle superfici riflettenti, nella intense sequenze iniziali, nella scelta delle location, nello studio di molte inquadrature. La sceneggiatura procede con un ritmo volutamente lieve, talvolta come sospeso, nel quale i due attori protagonisti appaiono in stato di grazia. Per Murray il film fu l’inizio di una seconda giovinezza artistica, per la Johansson un vero e proprio trampolino di lancio. Memorabile anche la colonna sonora, godibile ed a tratti memorabile ad incorniciare un film che sfugge alle definizioni banali, richiede una visione attenta, appassiona fino all’ultima scena.

1 commento

  1. Il conformista / 1 Ottobre 2018

    film deboluccio per quanto mi riguarda

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