Recensione su Licorice Pizza

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IL TEMPO DELLE PIZZE / 13 Giugno 2022 in Licorice Pizza

Nono lungometraggio per PTA che si regala forse il film più spensierato della sua filmografia. Un lineare tira molla amoroso tra due ragazzi negli anni ’70. Tanti episodi che si accumulano andando così a formare una vera e propria love story ad inseguimento.

Uno dei marchi di fabbrica di Anderson è la gestione del tempo. L’ ha già ampiamente dimostrato in passato e in tal senso “Magnolia” è una lezione di cinema sulla gestione del tempo.
Anderson Sa cosa la gente desidera, cosa si aspetta che accada. E tarda sadicamente a darglielo. In “Licorice Pizza” si diverte a tenere il rapporto tra due ragazzi costantemente in bilico tra amicizia e amore, tra rottura e legame, tra il platonico e il passionale.

Il cast è ricco di nomi importanti ma tutti relegati a ruoli secondari. Alana Haim e Cooper Hoffman (figlio di Philip Seymour) sono i due protagonisti. Entrambi sono alla loro prima esperienza cinematografica ma appaiono molto solidi nella loro prova. Bravi e ben diretti. Nonostante l’inesperienza focalizzano bene l’attenzione.

La fotografia è ricca e sontuosa. Piena di movimenti di macchina ricercati, vagamente ripresi da Boogie Nights, sia per ispirazione che per resa.

Un film che si chiama licorice pizza (pizza liquirizia ovvero il disco in vinile) non poteva che avere una signora colonna sonora in stile.
Il montaggio è incalzante e contribuisce a tenere alta l’attenzione di una storia che in altre mani avrebbe faticato ad emergere.

Licorice Pizza non verrà ricordato tra i capolavori di Paul Thomas Anderson, ma sicuramente rappresenta una diversione leggera all’interno della sua già robusta galleria di opere d’arte.

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