Recensione su Joker

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Una grandissima prova d’attore / 5 Gennaio 2022 in Joker

Joker è prima di ogni cosa una grandissima, superba prova d’attore: Phoenix riesce a comunicare allo stesso tempo un’estrema vulnerabilità e un’estrema pericolosità, alternandosi tra depressione e frenesia – il suo Arthur è del resto pericoloso proprio perché così vulnerabile. Un Oscar meritatissimo.

Il film è anche una critica sociale: non, come qualcuno ha scritto, perché denuncerebbe il meccanismo che porta a certi omicidi di massa – Joker non è certo un mass shooter, e sarebbe inoltre un po’ riduttivo vedere nel film una polemica contro il taglio dei servizi sociali. La critica è rivolta invece contro i ricchi – soprattutto i ricchi che giustificano il proprio privilegio con la mancanza di carattere dei poveri, che uno dei personaggi chiama “clown” (mettendo così in moto la propria nemesi). La critica a quanto pare ha colto nel segno, a giudicare da alcune reazioni un po’ inusualmente nervose.

Joker non è privo di difetti: spinge a volte un po’ eccessivamente sul pedale del patetico, soprattutto all’inizio. La storia sembra poi muoversi in modo a volte casuale, troppo poco lineare (ma una seconda visione potrebbe attenuare l’impressione). Certe confusioni tra le fantasie di Arthur e la realtà sono sconcertanti e confondono lo spettatore (che finisce per dubitare di avvenimenti invece reali); in un caso particolarmente egregio mi è venuto il sospetto – probabilmente infondato – che con questo espediente il regista avesse voluto concedere più tempo sullo schermo a uno degli interpreti. Mi pare invece che non ci sia un eccesso di violenza: quella che si vede non eccede lo standard del genere. In conclusione, non un capolavoro, ma un’opera notevole che vale da sola, col suo supervillain, un centinaio di banalissimi film di supereroi.

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