8 Recensioni su

Jojo Rabbit

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14 Aprile 2024 in Jojo Rabbit

Mi è sembrato un film a tratti gradevole, con alcune trovate interessanti dal punto di vista estetico, ma nel complesso non particolarmente significativo né originale: autori come Chaplin, Mel Brooks, Mihaileanu e Benigni avevano già proposto operazioni simili in modo molto più profondo ed efficace, la dimensione comica e quella drammatica faticano molto spesso ad amalgamarsi, non ci sono stati momenti in cui mi sono divertito o commosso fino in fondo e, alla fine, non mi ha lasciato niente su cui riflettere.

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Testimonianza e danza / 31 Maggio 2023 in Jojo Rabbit

JoJo Rabbit, diretto da Taika Waititi, è un film straordinario che affronta il tema delicato della Shoah con un mix unico di commedia e dramma. Ciò che rende questo film così potente è il suo messaggio tangibile sul valore delle relazioni umane nel contesto di un evento storico così tragico e doloroso.

Il protagonista, JoJo, è un giovane ragazzino tedesco coinvolto nell’ideologia nazista durante la Seconda Guerra Mondiale. La sua visione del mondo viene messa in discussione quando scopre che sua madre nasconde una ragazza ebrea nel loro sottotetto. L’incontro con questa ragazza, Elsa, cambia la vita di JoJo in modo profondo e lo costringe a confrontarsi con la propaganda e l’odio che ha imparato.

Il rapporto tra JoJo ed Elsa è il fulcro del film e rappresenta il valore delle relazioni umane basate sulla comprensione reciproca e l’empatia. Attraverso il loro legame, JoJo impara a vedere l’umanità negli altri, anche se diversi da lui, e a rifiutare l’ideologia di odio che lo ha condizionato. La storia di JoJo Rabbit ci ricorda che è attraverso il dialogo, l’amore e l’accettazione reciproca che possiamo superare i pregiudizi e le divisioni.

Ma il film non si limita solo a una storia personale. Porta anche una testimonianza importante sulla Shoah, sfidando la narrazione dominante e invitandoci a riflettere sulle conseguenze dell’odio e della discriminazione. Nonostante sia trattato con un tocco di ironia, JoJo Rabbit ci ricorda con forza l’orrore e la tragedia subita da milioni di persone e la necessità di imparare dalla storia per evitare che si ripeta, come scritto da Levi e dalla Arendt.

L’abilità di Taika Waititi di combinare elementi comici e drammatici in modo così bilanciato è straordinaria. La commedia serve da contrappunto al tema serio, permettendo al pubblico di affrontare l’argomento difficile in modo accessibile, ma senza minimizzarne l’importanza. Il risultato è un film che ti fa ridere, piangere e riflettere allo stesso tempo.

JoJo Rabbit è un film straordinario che ci ricorda il potere delle relazioni umane e l’importanza di abbracciare l’umanità nel suo insieme. Attraverso una combinazione di commedia e dramma, il film ci invita a riflettere sulla Shoah, sulle conseguenze dell’odio e sulla necessità di combattere l’intolleranza. È un’opera cinematografica che tocca il cuore e rimane con il pubblico molto dopo la sua visione.

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Personaggi femminili sbagliati / 25 Aprile 2021 in Jojo Rabbit

L’idea più originale di Jojo Rabbit, Hitler come amico immaginario del bambino protagonista, si esaurisce abbastanza rapidamente, nonostante l’impegno di Taika Waititi (più a suo agio come interprete che come regista e sceneggiatore). Ciò che resta viene fatalmente affondato da due personaggi femminili (Elsa e Rosie) che mi sono sembrati fondamentalmente sbagliati, assolutamente non credibili e per i quali non sono riuscito a provare nessuna simpatia. Si salvano solo il piccolo Roman Griffin Davis – un vero talento naturale – nei panni del protagonista e Sam Rockwell in quelli di Klenzendorf, la cui penultima apparizione a 1:28 al fianco di Alfie Allen è una delle due cose memorabili del film (l’altra è la versione tedesca di I Want to Hold Your Hand dei Beatles cantata mentre sullo schermo passano immagini di raduni nazisti).

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Carino / 19 Dicembre 2020 in Jojo Rabbit

Come è già stato scritto è un film che ha la potenza immaginifica dalla sua, anche se il soggetto non è originale ma si tratta di un adattamento.
Diverte, sorprende e intrattiene, è sicuramente brillante ma non mi ha commossa granché.
Non sono una fan di Waititi, è già il suo secondo film (plauditissimo) che vedo e che non mi fa impazzire, c’è qualcosa nel suo stile che non mi prende.

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Il voto sarebbe un 7.5 / 29 Settembre 2020 in Jojo Rabbit

Commedia sul nazismo tratta da un romanzo di Christine Leunens.
Nella Germania nazista del 1945, Johannes Betzler (detto Jojo) è un bambino di 10 anni che vive solo con la madre Rosie (Scarlett
Johansson), con il padre disperso in guerra e una sorellina morta recentemente. Per combattere la solitudine ha come amico immaginario
Hitler; quando però scopre nascosta in casa una ragazza ebrea, Elsa (Thomasin McKenzie), le sue convinzioni sul regime inizieranno a cambiare.
Commedia simpatica sul nazismo, con alcune scene abbastanza divertenti (le scene del bosco con annesso lancio di granata che acrà
importanti conseguenze per Jojo) e tratta con leggerezza temi delicati e importanti. Non mancano alcuni momenti drammatici ma il tono
resta leggero e per Jojo è una sorta di crescita personale negli orrori della guerra. Hitler è quasi una macchietta (non proprio a
livello di Chaplin nel Grande Dittatore ma ci si avvicina).
Nel resto del cast da citare Sam Rockwell nei panni del capitano dei “boy scout nazisti” e la sempre inguardabile e insopportabile
Rebel Wilson nei panni della sua assistente (per fortuna ha poco spazio).

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1010 RABBIT / 31 Gennaio 2020 in Jojo Rabbit

E’ satirico, è comico, è drammatico, è romantico, è emozionante, è poetico, è riflessivo, è raffinato, è intelligente, è emotivo, è allegorico, è leggiadro, è massiccio, è spensierato, è impegnato, è pieno d’inventiva, è ben girato, è ben recitato, è orecchiabile.

E’ Jojo Rabbit

21 Gennaio 2020 in Jojo Rabbit

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

A metà strada tra “il grande dittatore” di Charlie Chaplin e “La vita è bella” di Roberto Benigni Waititi crea un film surreale, delicato e poetico che mescola con sensibilità dramma e commedia, un film che diverte e commuove allo stesso tempo, scanzonato e struggente e che fa riflettere sulla capacità di manipolare la mente umana, soprattutto quella di un bambino.
Superba l’interpretazione di Scarlett Johansson (per questo ruolo candidata all’Oscar come migliore attrice non protagonista), una madre simpatica e divertente, una donna sognatrice ma con i piedi per terra e un carattere di ferro.
Il finale sulle note di “Heroes” di David Bowie è una chicca.
Per me un gioiellino questo film.

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Dramma, commedia, gioco, fantasia / 19 Gennaio 2020 in Jojo Rabbit

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Provo grande simpatia per Taika Waititi, quindi, forse, fatico a essere del tutto obiettiva nei confronti di Jojo Rabbit.
In sostanza, ho trovato questo film gradevole, drammatico, triste e divertente allo stesso tempo e sono stata felice di riuscire a vederlo senza restarne delusa, dopo averlo atteso a lungo.

Mi aspettavo questa atmosfera tra dramma e invenzione giocosa (non certo taluni inaspettati sviluppi narrativi) e speravo di imbattermi in personaggi delineati proprio in questa maniera, eroici e sensibili in maniera prevedibile, ma (per me, in questo momento) necessaria.
Insomma, Jojo Rabbit mi ha fatto bene al cuore e allo spirito, mi ha fatto ridere a più riprese (merito anche di Waititi in versione Hitler, ça va sans dire) e mi ha fatto scappare anche qualche luccicone.
Se devo essere sincera, la soluzione meno riuscita e incisiva coincide con uno dei momenti topici del film, l’addio di Jojo ad Adolf, perché (per me) troppo telefonata, troppo “a effetto”, troppo… coerente.

Buon casting: bel ruolo per Scarlett Johansson, azzeccato Sam Rockwell, adeguatissimo l’esordiente Roman Griffin Davis che, per vari motivi, mi ha ricordato Asa Butterfield quando era piccino.
Ho apprezzato molto le scenografie e i costumi in stile, ma anche le musiche “fuori tempo”.

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