23 Luglio 2013
Una cosa quando si parla di Izo è certa: o lo si ama o lo si odia.
Una pellicola complessa quella di Takashi Miike, piena di citazioni e rimandi al Giappone degli ultimi secoli e arricchita da immagini di repertorio del Secondo Conflitto Mondiale, una metafora in cui ogni personaggio non è solo ciò che appare bensì un’idea, un concetto.
Sicuramente non il più facile dei film del Maestro Miike, Izo è un’opera per pochi, non classificabile sotto alcun genere e difficilmente capibile dopo una sola visione.
Recensione da Oscar
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