il peggior Nolan / 20 Aprile 2020 in Insomnia
tecnicamente la mano di Nolan si vede ( i ghiacciai dell’Alaska rendono al massimo ), ma il film non mi ha purtroppo entusiasmato. Scialbo, piatto e recitato senza voglia. Sufficienza stentata.

Alaska. Durante le indagini relative all'omicidio di una liceale, un detective in trasferta manomette le indagini per evitare un'accusa ed i ricatti del killer. Remake dell'omonimo film norvegese del 1997.
Stefania ha scritto questa trama
Titolo Originale: Insomnia
Attori principali: Al Pacino, Robin Williams, Hilary Swank, Maura Tierney, Martin Donovan, Nicky Katt, Paul Dooley, Crystal Lowe, Jay Brazeau, Larry Holden, Kerry Sandomirsky, Lorne Cardinal, Katharine Isabelle, Jonathan Jackson, Paula Shaw, Oliver 'Ole' Zemen, James Hutson, Andrew Campbell, Tasha Simms, Malcolm Boddington, Chris Gauthier, Ian Tracey, Kate Robbins, Emily Perkins, Dean Wray, Mostra tutti
Regia: Christopher Nolan
Sceneggiatura/Autore: Erik Skjoldbjærg, Nikolaj Frobenius, Hillary Seitz
Colonna sonora: David Julyan
Fotografia: Wally Pfister
Costumi: Tish Monaghan, Sandra Watson
Produttore: George Clooney, Steven Soderbergh, Paul Junger Witt, Edward McDonnell, Kim Roth, Broderick Johnson, Andrew A. Kosove, Charles J.D. Schlissel
Produzione: Usa
Genere: Drammatico, Poliziesco, Thriller
Durata: 118 minuti
tecnicamente la mano di Nolan si vede ( i ghiacciai dell’Alaska rendono al massimo ), ma il film non mi ha purtroppo entusiasmato. Scialbo, piatto e recitato senza voglia. Sufficienza stentata.
Will Dormer ( Al Pacino) è un detective che ha sempre svolto la sua professione con grande abilità e indubbia moralità. Eppure sembra avere qualche scheletro nell’armadio. Il suo collega che lavora a fianco a fianco con lui sta facendo qualcosa che può mettere in difficoltà la sua intera carriera, e far riaprire tutti i casi che ha seguito. Entrambi si trovano in Alaska, a indagare sull’omicidio di una ragazza. Ed ecco che mentre inseguono il presunto assassino (interpretato da Robin Williams) Will spara contro un uomo, che non riesce a vedere bene tra la nebbia. Quest’uomo però si rivela essere il suo collega, che muore terrorizzato alla vista del suo assassino. E per Will comincia l’odissea. Chiude a chiave la sua camera, abbassa le tapparelle, le sigilla con il nastro isolante, ma la luce filtra comunque. Anche di notte, la stessa notte-non-notte che non lo lascia dormire. Ufficialmente la colpa va all’assassino della ragazza, Walter, che però ha visto tutto, e sa di poter ricattare Will. E lo fa . E lo fa in una maniera pacata, tranquilla. Pensando che facendogli notare quanto sono simili, quanto sono assassini quasi per caso, per errore. Condividono la stessa insonnia. Walter non sapeva che avrebbe ucciso quella ragazza, ma l’ha fatto. E ora sembra quasi consolato dal fatto che ci sia qualcun’altra che come lui perde sonno e ragione per lo stesso motivo. Will invece non lo sa nemmeno se lo ha fatto apposta. Non lo sa se è veramente colpevole e lo tortura il fatto che non lo saprà mai. Si sta chiedendo se mente a sé stesso quando riflette sui suoi ricordi. Si trova in un eterno limbo, nella peggiora ora della notte, quando è troppo tardi per andare dormire, e troppo presto per aspettare domani. Quasi come bloccato tra ciò che il bene non è e ciò che il male finge di essere. E questo il film sporco, cattivo che vive di immagini silenziose lo rappresenta con grande maestria. Ed è perennemente offuscato da luce e nebbia. E quando c’è troppa luce si sà, si vede meno che nell’oscurità. E soprattutto si dorme meno.
…ma perchè non si comprava una di quelle mascherine che servono per dormire quando fuori c’è luce?
Bha.
Forse sono di parte ma, per quanto possa apparire eretica la mi affermazione, Al Pacino non mi è mai piaciuto granché…quella sorta di antipatia a pelle che non si può controllare, capite?
Ho notato una recitazione piatta e banale, di tutti gli attori per tutto il film.
Forse l’ho salvato solo per Robin Williams, per la prima volta visto come il “cattivone” della situazione.
Noioso, inconsistente, recitato maluccio (nonostante le star) e, soprattutto, tirato per le lunghe. Bocciato.