bomba a mano per pochi / 4 Marzo 2018 in Fuga dal pianeta delle scimmie

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Il III capitolo della saga Il pianeta delle scimmie è un capolavoro girato con quattro spicci.

Escape from the planet of the apes si apre con l’arrivo di un’astronave in California. Ad attendere l’equipaggio l’esercito Statunitense che pensa sia l’equipaggio dei film precedenti, subito scopre però come sulla Terra siano scese tre scimmie. L’equipaggio ha viaggiato indietro nel tempo, ma si sente a suo agio fra gli uomini. Una delle cose che mi hanno colpito dell’inizio del film è questo piano americano sul generale e piano americano sull’equipaggio che si leva i caschi, montato in parallelo che è seguita da una fantastica presentazione delle scimmie (con musica frizzante ad accompagnare i nomi degli attori mascherati).

Perché sono scese sulla Terra? Guardatevi il film, magari riprendendo gli ultimi minuti del secondo capitolo. Per la prima metà del film gli americani cercano di fare integrare questi esemplari evoluti di scimpanzé ma nei racconti dei protagonisti qualcosa non torna e se avete visto il Pianeta delle Scimmie sapete come nel futuro gli scimpanzé si divertano a “studiare” gli uomini. Quindi i Servizi cercano di avvertire il Presidente che però non vuole uccidere degli innocenti, in fondo anche gli uomini fanno studi scientifici sugli animali, ma qualcosa va storto e le scimmie sono costrette a nascondersi prima e a fuggire poi. Il tutto mentre Zira, mamma scimmia, è incinta e darà alla luce il grande Cesare.

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