Recensione su Cloud Atlas

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A spasso nel tempo / 15 Gennaio 2013 in Cloud Atlas

Il nuovo film dei fratelli Wachowski (quelli di Matrix) è un pò ambizioso e molto complicato. Si fatica parecchio a destreggiarsi tra le varie storie che si intrecciano a spasso nel tempo, e tutte hanno a che fare, in qualche modo, con la libertà.
1) Nel 1839 troviamo una storia che affronta la conoscenza tra un avvocato bianco e uno schiavo di colore; tra questi un balordo dottore (discriminazioni razziali).
2) Nel 1936 un musicista bisessuale trova il lavoro dei suoi sogni come copista di un famoso compositore (discriminazioni omofobe).
3) Nel 1972 una giornalista indaga su una centrale nucleare (poteri delle compagnie e ambiente).
4) Nel 2012 un editore per scampare ai creditori di uno scrittore, trova rifugio in un ospizio (anziani)
5) Nel 2144 un clone viene fatto fuggire da un ribelle (potere del sistema e delle multinazionali)
6) Nel 2321 in un ambiente post-apocalittico dei contadini devono difendersi dall’assalto dei cannibali (organizzazioni religiose).
Le storie si intrecciano tra di loro, con molti punti di contatto tra di loro (oltre alla “voglia” ricorrente di una stella cometa sul corpo di alcuni protagonisti) e ognuna ha un’ambientazione, un tema e un genero diverso. Si va dal thriller alla commedia, alla fantascienza.
Però talvolta esagerano con gli intrecci, sarebbe stato forse meglio uno svolgimento più lineare delle storie senza incasinare ulteriormente la comprensione dello spettatore.
Gli attori subiscono varie trasformazioni d’aspetto che qualche volta li rendono irriconoscibili.
Tom Hanks nei panni de: il dottore nel primo, lo scrittore che butta giù il critico che lo ha bastonato (sorprendente la scena) nel 4°, il contadino Zachry nel 6° i ruoli più evidenti;
Halle Berry l’amante del compositore nel 2°, la giornalista nel 3° e l’evoluta nel 6°;
Jim Sturgess l’avvocato del 1° e il ribelle del 5°.
Bravi anche Hugh Grant (riconoscibile soprattutto come il proprietario della centrale nucleare del 3°, un pò meno nei panni del cannibale del 6° e del fratello dell’editore nel 4°).
Il film nonostante la durata è interessante; bisogna avere la mente lucida per potere seguire al meglio l’intrecciarsi delle storie. Probabilmente da rivedere per potere apprezzare meglio i riferimenti tra le varie vicende.

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