Recensione su Caterina va in città

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30 Luglio 2013

Ho rivisto recentemente questo film di Virzì con estremo piacere: Caterina… è un racconto delicato che parla del difficile passaggio dall’infanzia all’adolescenza, in cui il regista toscano indulge con simpatia su alcuni luoghi comuni senza appesantirli sterilmente.
Caterina è una ragazzina timida ma sufficientemente serena ed equilibrata e lo “scontro di civiltà” entro cui si ritrova improvvisamente invischiata rappresenta il trapasso dalle sicurezze impuberi all’orizzonte scarsamente delineato della maturità.
Gli stereotipi caratteriali e tipologici a cui si affida sono tanto bene interpretati dai singoli attori (una delle migliori prove di Castellitto, a parer mio, che, comunque, non si esime dallo sbraitare, come suo solito) da non risultare banali, né leziosi e l’aura vagamente favolistica che circonda il racconto non infastidisce, ma -anzi- rassicura lo spettatore che segue con occhio benevolo e partecipe le vicende della ragazzina.

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