Recensione su Re della terra selvaggia

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Tristi tropici / 7 Dicembre 2012 in Re della terra selvaggia

Nel 2097, quando l’umanità rialzerà la testa dopo un lungo torpore, quando le acque che avevano sommerso buona parte delle terre fertili dei cinque continenti si ritireranno, quando i nuovi uomini ricomprenderanno la scrittura, Hushpuppy verrà venerata e sarà il perno, l’eroina della nuova, unica religione che infiammerà i cuori e le menti della nuove genti.
Voci commosse narreranno le gesta di Hushpuppy e dei sopravvissuti di Bathtub.
Si racconterà di come Hushpuppy brucio la sua capanna, di come i temibili uri, arrivati in massa, riconobbero la divinità della bambina selvaggia, si ricorderà con voce rotta dal pianto delle sue sofferenze per la perdita del padre da lei tanto amato.
La figura mitica della madre della bambina sarà la causa di interminabili diatribe e divisioni. Si formeranno gruppi contrapposti che, alla fine, scateneranno guerre intestine. Il gruppo eretico Hushchump (che sosteneva che Hushpuppy era nata per partenogenesi dalle viscere del padre) prese il sopravvento e ridiscesero le tenebre sulla rinata umanità.

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