Recensione su Power Rangers

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no titolo / 3 Agosto 2020 in Power Rangers

Tentativo non del tutto riuscito, pur tuttavia non del tutto da buttare, di portare al cinema i Power Rangers. Pecca forse in una scelta del casting non proprio perfetta, i cinque protagonisti infatti non hanno molto carisma, e anche Elizabeth Banks non è troppo convincente, e di una sceneggiatura non proprio eccellente, né per quanto riguarda l’approfondimento dei personaggi e il processo di crescita, piuttosto lento, che li porterà ad acquisire a pieno i poteri e “trasformarsi”, quindi, nei Power Rangers, piuttosto tardivamente. Né per quanto riguarda le scene d’azione, fondamentalmente relegate al terzo, e piuttosto breve, atto, che riprendono lo stile del telefilm degli anni 90, ma in questo contesto (e momento storico) non funzionano granché.
Un altra cosa che non funziona benissimo è l’estetica scelta per i costumi (paradossalmente preferisco di gran lunga quelli del telefilm di cui sopra), né quella di Goldar (davvero orrendo) e Megazord.
Ho apprezzato l’evidente ispirazione tratta da Breakfast Club di John Hughes, anche se sta diventando piuttosto ridondante nel cinema americano (vedi Jumanji: Welcome to the jungle, e in parte Spider-Man: Homecoming).
Sembra quindi che sia un film totalmente da buttare, ma non è così, per me. È un film con dei difetti, alcuni enormi, che poteva essere fatto molto meglio di così, ma non è un film brutto, e comunque intrattiene. Peccato, come ho già detto, risenta anche molto del fatto di essere un film di origini, per cui di fatto per tre quarti di film non ci sia traccia di “Power Rangers”, cosa che sarebbe un problema più trascurabile se il resto della narrazione riguardante i protagonisti fosse un po’ meno sciatta.

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