Recensione su Un po', tanto, ciecamente

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– piacevole, molto piacevole – / 25 Aprile 2018 in Un po', tanto, ciecamente

La commedia francese, ha quell’eleganza formale e discorsiva che raramente tradisce la sua indole, e spesso, accompagnata da una ingenuità che diventa più di una volta semplicismo. Se sia un freno o un valore aggiunto è ancora per me prematuro capirlo.
Parte bene, il film, con questa bella idea del suono e del discorso come unico veicolo di trasmissione in un confronto uomo-donna, “molto” vicini di casa. Poi, va beh, la retorica degli smartphone distruttori di socialità (evitabile), molti luoghi comuni, qualche banalismo di troppo. Ma la chiarezza di alcuni messaggi romantici, sensoriali, che hanno a che fare con le emozioni, con l’attesa e con il fascino della curiosità, questi si che allietano lo spettacolo, e in qualche modo cavalcano la superficialità di certe scelte. Forse manca una regia brillante; è brava a giocare con la bellezza estetica di molti personaggi (e farle fare attrito con la reciproca “cecità”), ma nei momenti di picco narrativo manca il genio che caratterizza altri registi francesi. L’ho trovata comunque una visione dolce, delicata – piacevole, molto piacevole –

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