Recensione su Le due sorelle

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L’evoluzione in chiave moderna del thriller à la Hitchcock / 9 Aprile 2016 in Le due sorelle

Sisters, uno dei primi film di Brian De Palma, è una evidente dichiarazione di derivazione stilistica nei confronti di quello che il regista americano ha sempre considerato un suo maestro, Alfred Hitchcock.
Già gli inquietanti titoli di testa, che mostrano una sorta di ecografia di due gemelli, rimandano al re della suspense (ma anche al Kubrick di 2001), ricordando quell’iride su cui il film tornerà successivamente con insistenza (il richiamo è, ovviamente, a Psyco).
Sullo sfondo, l’incalzante musica del grande Bernard Herrmann, noto proprio per le sue collaborazioni con Hitchcock.
Il film si apre con un espediente meta-comunicativo, con la rappresentazione di uno show televisivo, visto all’interno di un classico mascherino da tv anni Sessanta.
Non è l’unica idea di un De Palma che si diverte ad utilizzare lo schermo in modo creativo, ricorrendo più volte, in modo molto efficace, allo split screen.
Il film è un horror-thriller incentrato sul tema del doppio. Quando Danielle finge di parlare con la gemella Dominique vi è un altro chiaro rimando a Psyco. Tra i lungometraggi di Hitchcock non può non venire in mente anche Vertigo, visto il tema trattato, e La finestra sul cortile, considerate le dinamiche dell’omicidio.
Se da un lato tutti questi richiami al regista britannico rendono il film per certi versi tradizionalista, per altri c’è un chiaro appello alle istanze della New Hollywood, in primis nella rappresentazione assai cruda delle scene di violenza (quasi alla Peckinpah).
Pellicola secondaria di De Palma, Sisters è tuttavia interessante anche perché anticipatrice di alcuni dei suoi lungometraggi più importanti: da Carrie, che arriverà tre anni dopo, fino a Carlito’s Way (quest’ultimo soprattutto per la caratterizzazione del personaggio femminile). È l’antesignano di un nuovo modo di concepire il thriller, con tocchi di modernismo e di glamour, che si evolve dalla tradizione hitchcockiana preconizzando film come Basic Instinct e American Psycho.

1 commento

  1. alex10 / 16 Maggio 2020

    @HARTMAN molte ispirazioni Hitchcockiane, la genialità del concetto di “schermo”, sempre rivoluzionato, la genetica e il corpo che ricorda un po’ lo stile cronenberghiano (anzi il futuro stile cronemberghiano) e tanti tanti artifizi stilistici sia di tradizione che di innovazione, come dici tu. Diciamo che non mi ha convinto il nocciolo centrale del film, la base narrativa ultrasemplice e i personaggi scritti quasi a B-Movie, queste sono cose essenziali per un thriller e non mi hanno fatto apprezzare tutto il resto.

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