Recensione su Arancia meccanica

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19 Dicembre 2011

Il film per eccellenza. Un’autentica opera d’arte, magistrale in tutti gli aspetti. Se il cinema rappresenta il punto di incontro tra arti diversissime, Arancia Meccanica ne è la sintesi più completa e meglio riuscita.
E’ da tempo che non credo più al mito “il libro è sempre superiore al film” e se mi si dovesse chiedere un esempio di film che supera il libro per primo citerei proprio Arancia Meccanica. Del resto chiunque potrebbe ricredersi dopo un simile paragone, perchè se Burgess ha scritto un grande romanzo, Kubrick ne ha creato un degno rivale. Il film risulta molto più ricco, pieno di quegli elementi stilistici che fanno di Arancia Meccanica un capolavoro insuperato.
Arancia Meccanica è stato un film duramente criticato. Io credo che alla base di tutto l’accanimento non ci sia altro che la paura. Fa paura perchè è dura trovarsi di fronte ad un film in cui si è spinti a provare compassione nei confronti di un cattivo a cui viene tolto il libero arbitrio. Sarebbe molto più facile provare compassione per una vittima innocente. E’ dura apprezzare un film che ti mette di fronte ad un cattivo tanto di classe quanto spietato. E’ dura riconoscerlo come un personaggio estremamente affascinante. E’ dura trovarsi di fronte a tanti dilemmi. E’ dura trovarsi di fronte ad un film che mette in discussione tante rassicuranti illusioni e che ti mostra quanto invece sia sottile la linea che divide il bene dal male. E’ molto più facile etichettarlo come un’apologia della violenza in cui il regista si compiace della crudeltà mostrata.

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