Recensione su Inside Out

/ 20157.8885 voti

So mental / 25 Ottobre 2015 in Inside Out

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Cinque emozioni sbarluccicose dentro la testa di Riley-ragazzina-hockey-famigliahappy, che da un navicellareospazialesco (!) quartier generale ne gestiscono la vita emozionale. Gioia, che se la thugga da capa della cumpa, e Tristezza si perdono nei meandri della mente, e devono ritornare alla base; dove nel frattempo gli altri tre fanno dei gran quarantotto (sempre un bel modo di dire). Questo perché la trama è, nomen filmen, intrecciata sul rapporto interno/esterno, ma anch’esso molteplice, c’è il fuori la testa di Riley: –> la ragazzina si sta trasferendo con i genitori in una nuova realtà con tutti i problemi connessannessi (in francese tenants et aboutissants); il dentro → le cinque emozioni cercano di lavorare in squadra per proteggerla; e dentro al dentro ancora la separazione tra fuori (conscio, subconscio, isole della personalità, LT memory ecc) e il dentro del quartier generale, dove le emozioni hanno sempre vissuto, consegue che tutto quel che c’è fuori l’hanno letto solo sui manuali. Cioè l’ha letto Tristezza, che ovviamente è blu perché ogni personaggio è fatto a immagine di se stesso, e la nerd del gruppo. Parte il viaggio esplorativo con incontri di adiuvanti e ostacoli, tra tutti Bing Bong, amico rosa e immaginario d’infanzia di Riley, praticamente uno hobo della mente che piange caramelle e verrà dimenticato ma alla grande.
Al di là dell’animazione del solito livello piuttosto alto e piuttosto Pixar, la storia è originale e scorrevole, nonostante affronti e riesca a ridurre a biblioteca colorata e scivolo avventuroso concetti e temi psicologici complessi e di ardua divulgazione; per cui è una storia difficile sia da pensare che da mettere in opera. Trovata (in)felice e risolutiva è, dai lo sanno tutti, il ruolo di Tristezza, che gli stessi tutti allontanano ma in realtà serve, anzi no, è essenziale, anzi no, è vitale!, anzi damn, DAMMI DELLA TRISTEZZA per comporre la personalità e superare i momenti difficili e bla, e non voglio assolutamente sapere cosa ha detto Gramellini in proposito, mi rifiuto.
Secondo me Bing Bong si fa dei gran cannoni.

Lascia un commento