Recensione su Faust

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Deluso / 5 Settembre 2015 in Faust

Un medico tedesco depresso in cerca del senso della vita, oltre che di soldi, si rivolge a un usuraio per lasciargli in pegno un anello. L’usuraio è in realtà il demonio, e il dottor Faust finirà per lasciargli in pegno l’anima: tutto per poter passare una notte con la giovane Margarete.
Ricostruzione in costume iperrealistica (la miseria irredimibile che deve fare proprio ribrezzo) bistrattata dal formato e dagli effetti ottici. La stessa maniera estetica si riflette nel testo, elucubrazione dalle smanie intellettuali sulla natura del potere, che dovrebbe venire nobilitata dal pedigree goethiano con cui invece ha poco a che fare.
Una lezione fastidiosa, che ha oscurato il grande sforzo produttivo. Devo provare a rivederlo col muto (o magari in italiano, un doppiaggio venuto sicuramente meglio dell’originale).

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