Recensione su On The Road

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2 Gennaio 2015

L’adattamento del capolavoro di Kerouac al grande schermo era impresa tutt’altro che semplice, ed infatti, non per niente, ci sono voluti oltre 50 anni ed un regista già avvezzo al cinema “di strada” per arrivarci.
La sceneggiatura ha dovuto necessariamente operare copiosi tagli rispetto al libro, ma del resto c’era da aspettarselo. Tagli che possono essere più o meno dolorosi per i fan del romanzo (io ho patito particolarmente quello del viaggio in Cadillac tra Denver e Chicago, della terza parte), ma non poteva essere diversamente. O si creava un’opera alla Heimat, oppure, per stare nei già abbondanti 140 minuti di pellicola, si doveva purtroppo accorciare qua e là.
Ciò detto, il film non mi è dispiaciuto, anzi.
Ovviamente non è neanche lontanamente paragonabile all’opera da cui è tratto, perché il libro ognuno lo vive e se lo rappresenta a suo modo e nessuna immagine potrà sostituire le bellissime sensazioni che genera la fantastica prosa di Kerouac.
Eppure non per questo bisogna bocciare a priori un’opera che cerca di salvare lo spirito originario del romanzo, citando ampiamente dal libro mediante lo stratagemma della voce fuori campo, che riporta i pensieri di Jack / Sal.
Una pellicola che, in ogni caso, è fedele al romanzo o quantomeno all’incrocio tra l’edizione più celebre di esso, quella del 1957, e la versione originale del cosiddetto “scroll”, il rotolo su cui Kerouac scrisse di getto, in tre settimane, i suoi ricordi, e che è debitamente omaggiato con un’apparizione nel finale.
La regia non regala invenzioni particolari, ma tutto sommato lo stile di Salles si fa apprezzare.
Alcune scene mitiche, come quella del viaggio sul cassone del camion.
I due protagonisti, scelti tra attori non di prima fascia (decisione a mio avviso opportuna), se la cavano più che discretamente (soprattutto Hedlund nel difficile ruolo del folle Dean).
Attori più celebri come Viggo Mortensen (nella parte di Old Bull Lee) e Steve Buscemi (che interpreta quello che Kerouac chiama il “pederasta”) completano il panorama, con brevi apparizioni.

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