Easy Rider
/ 19697.4292 votiDopo aver piazzato una grossa partita di cocaina, Wyatt e Billy inforcano le loro Harley e partono alla volta di New Orleans, con l'intenzione di arrivare in tempo per vedere il suo famoso Carnevale; durante il loro viaggio, iniziato in California, avranno l'occasione di conoscere le due facce dell'America in piena rivoluzione culturale: la voglia di libertà, armonia e condivisione dell'utopia hippie ma anche l'atteggiamento chiuso e ostile delle polverose province del sud, impregnato di ignoranza e paura del diverso. Vincitore del premio per la Migliore opera prima al Festival di Cannes nel 1969.
laschizzacervelli ha scritto questa trama
Titolo Originale: Easy Rider
Attori principali:
Peter Fonda
Dennis Hopper
Jack Nicholson
Antonio Mendoza
Phil SpectorMac Mashourian, Warren Finnerty, Tita Colorado, Luke Askew, Luana Anders, Sabrina Scharf, Sandy Brown Wyeth, Robert Walker Jr., Robert Ball, Carmen Phillips, Ellie Wood Walker, Michael Pataki, George Fowler Jr., Keith Green, Hayward Robillard, Arnold Hess Jr., Buddy Causey Jr., Duffy Lafont, Blase M. Dawson, Paul Guedry Jr., Suzie Ramagos, Elida Ann Hebert, Rose LeBlanc, Mary Kaye Hebert, Cynthia Grezaffi, Colette Purpera, Toni Basil, Karen Black, Lea Marmer, Cathé Cozzi, Thea Salerno, Anne McClain, Beatriz Monteil, Marcia Bowman, David C. Billodeau, Johnny David, Susan Brewer, Garrett Cassell, Bridget Fonda, Justin Fonda, Virgil Frye, Dan Haggerty, Helena Kallianiotes, Carrie Snodgress, Mostra tutti
Regia:
Dennis Hopper
Sceneggiatura/Autore: Dennis Hopper, Peter Fonda, Terry Southern
Fotografia: László Kovács
Produttore: Peter Fonda, Bert Schneider
Produzione: Usa
Genere: Azione, Drammatico, Poliziesco
Durata: 95 minuti
Dove vedere in streaming Easy Rider
“Easy rider” è il film che celebra forse più di tutti il mito della cultura hippy. Il film è semplicemente fantastico: dalla fotografia fantastica che celebra gli splendidi paesaggi americani alla lisergica recitazione, fino a sequenze di puro cinema sperimentale unite ad una sceneggiatura epica. Il film non vuole essere una celebrazione acritica della controcultura americana: se ne evidenziano i limiti e le mancanze, e si evidenzia anche l’odio che attirarono gli hippy su di loro. Il finale è quantomeno profetico, nonché una delle migliori conclusioni di un film americano. Forse invecchiato un po’ col tempo, ma sicuramente merita più di una visione
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Un film che ha segnato un’epoca e che, personalmente, ha segnato moltissimo anche me. Credo sia per certi versi quasi superfluo aggiungere qualcosa a quanto già ampiamente detto sotto, ma questo film l’ho amato da “teenager”, e lo amo ancora di più riguardandolo al giorno d’oggi, con gli stessi occhi, ma idee diverse. La genialità del viaggio nell’America rurale, gli incontri con ogni tipo di persona di quei tempi, i trip, l’ostilità nei confronti dello stile di vita dei bikers, l’essenza stessa del tema della libertà, che va anche secondo me a legittimare un finale che a prima vista sembra quasi eccessivo, e invece trova pienamente il suo tragico senso. Il tutto condito da due moto che hanno fatto la storia, un regista (Dennis Hopper), che è anche attore, protagonista insieme a Peter Fonda (e non dimentichiamo Jack Nicholson), che coglie decisamente nel segno ed è capace di proporre qualcosa di nuovo, sotto certi punti di vista anche scandaloso ma mai assolutamente banale, sotto nessun punto di vista. Stupenda la fotografia di Kovacs, epica la colonna sonora: se Born to be Wild degli Steppenwolf non fosse già abbastanza, ci sono Hendrix, i Byrds, Bob Dylan e tante altre band e cantanti leggendari come questo film. Per me, un 10 pienissimo, come detto, mi ha segnato.
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Oltre ad essere il road movie per eccellenza, Easy Rider è un film assolutamente rivoluzionario ed epocale.
continua
Altro cult da vedere. Follia allo stato puro anche dietro alla macchina da presa. Meraviglioso il suo finale fulmineo che lascia sbigottiti. Per quanto riguarda la sceneggiatura, c’è stata una reale fase di scrittura?! Non si capisce bene, ma anche qua sta il bello. Una visione inconsueta, con una prospettiva differente. Non drogatevi durante la visione perché basta Easy Rider, fa tutto lui.
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Mi capita di rivederlo ciclicamente, ed ammetto che visto ora, così senza altri input, possa sembrare un reperto archeologico, in realtà è la fotografia di una generazione, genuina, senza fronzoli aggiunti, una vivisezione asettica di uno spaccato di società americana fine anni sessanta. Io avevo credo 16 anni quando lo vidi la prima volta, e fu naturale innamorarsi subito di personaggi e ambientazioni (moto comprese). A posteriori lo trovo sempre un bel film, anche se un po’ noioso in certi passaggi, ma politicamente coraggioso per l’epoca. L’analisi della società americana, è scioccante e spietata, la discriminazione del “diverso” o del “forestiero” è imbarazzante, e possiamo solo lontanamente immaginare da questi comportamenti le difficoltà e le angherie subite dalla gente di colore. La storia è semplice, ben narrata, ci proietta subito al fianco dei nostri protagonisti, splendidi Hopper e Fonda, grandissimo Nicholson in una delle sue prime apparizioni (credo) peccato per la sua uscita prematura dal film.
Le location fanno sognare, solo dal vivo sono meglio. I dialoghi sono propri degli anni settanta, con pregi e difetti del vintage…. Un film che per certi versi mi ricorda molto “Un uomo da marciapiede” i sogni, il viaggio, lo scontro con la dura realtà.
Un film che vi consiglio, anzi un trittico che potreste fare per uno spaccato completo sula società americana sarebbe: Easy rider – Missisipi Burning e La vita di David Gale buone visioni.
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