Recensione su Hunger

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La violenza dell’immagine / 15 Marzo 2014 in Hunger

Il debutto registico di McQueen è un film crudo, emotivamente violento, che scuote lo spettatore attraverso la pura potenza delle immagini. I dialoghi sono centellinati, ma nonostante ciò appaiono brillanti e significativi. L’operato del regista inglese è curato e le sequenze che scaturiscono dalla pellicola sono metaforici pugni e strette al cuore, ma racchiudono anche una ricercata bellezza (la scena iniziale, o il piano sequenza lunghissimo nella parte centrale del film).
McQueen è bravo anche a trovare un Micheal Fassbender che indossa senza problemi il vestito del martire e che non si fa scrupoli ad aggiungersi alla cerchia degli attori “mutaforma” del grande schermo (per la parte di Bobby Sands arriva a perdere 18 Kg).

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