Recensione su Nip/Tuck

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serie tvNip/Tuck
Creata da:

Fratelli di Taglia / e Cuci / 19 Settembre 2013 in Nip/Tuck

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Non appena il Bang e Olufsen è avviato, aprendo le danze con un tango dei Gotan Project o un successo dei Rolling Stones, il poliedrico Ryan Murphy può finalmente mettere in scena il suo personale tripudio di Sangue e Sole, Sudore e Sesso, Silicone e Skin: la parola d’ordine è dualismo, quindi contrasto, quindi conflitto: quindi, successo immediato (Hollywood docet).
La platonica mela è prontamente recisa da una lama da 15: se il Dr. Sean McNamara è vittima di incontrollabili dissidi famigliari che farebbero sbiancare i coniugi Kramer, il Dr. Christian Troy preferisce, invece, dilettarsi nella voluttuosa arte del Doggy Style, sodomizzando la modella di turno in barba ad ogni bigottismo monogamo socialmente gradito. Per quanto i fili possano stirarsi, lungo l’intricato labirinto mentale di Ryan, non ci si può sottrarre al dipanamento e alla ricongiunzione dei due tranci di mela. Ma è solo a questo stiramento che va attribuita l’eventuale colpevolezza di aver lasciato un lembo di pubblico con la fronte aggrottata e lo sguardo perplesso: in fin dei conti, Nip/Tuck è un microcosmo a cui è stato addossato l’ingrato compito di rispecchiare il macrocosmo. E’ stato quindi necessario attivare un processo di condensazione non dissimile da ciò che avviene nel succedersi seriale di una soap-opera; tradimenti, patologie rare, perversioni, razzismo, sindromi insolite, omofobia: prendete tutti questi file, comprimeteli in un archivio .zip e inviateli al target prescelto; quando questi sarà persuaso che la più ampia illustrazione del mondo sarà sempre schiava di una condensazione degli accadimenti, allora accetterà con interesse di stare al vostro gioco. Ma a discapito di ciò, la corsa ha il fiato corto: più le stagioni proseguono, più il quadro generale si accosta ad un corridoio di camere da cui i personaggi entrano ed escono ad ampie falcate, senza un attimo di tempo per domandar loro quale direzione vogliano prendere. La causa di questo appannaggio graduale è forse rappresentata da The Carver, vero Nec Plus Ultra della serie; non tanto per il suo fascino da vero villain, che mai più sarà eguagliato negli episodi a venire, quanto per il suo carisma nel dar corpo e sostanza all’intera filosofia su cui fa perno l’intero Nip/Tuck: “La bellezza è una sventura per il mondo”. Accertato questo, non resta altro da fare che un garbato dietro-front, ripercorrere la strada al contrario e tornare ad elargire iniezioni di botox a quelle cariatidi represse che tanto bruciano dal desiderio di carezzare la loro pelle stirata, fremendo all’idea che un affascinante chirurgo possa adesso regalare loro un ultimo orgasmo. Definitivo.

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