Recensione su Spring Breakers - Una vacanza da sballo

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16 Luglio 2013

Al di là delle apparenze…Spring Breakers è stata per me una piacevolissima sorpresa. Un film molto interessante. Innanzitutto, a differenza di quel che si può pensare, non è una “puttanata”, magari finge di esserlo. Mi spiego meglio: si tratta in realtà di un film drammatico all’ennesima potenza. Una piena tragedia di un’ora e mezzo, dall’inizio alla fine. Si consuma il funerale di una gioventù sola, spaesata, triste, alla ricerca di un’identità, distorta dai falsi miti, quelli del divertimento a tutti i costi, del successo, della bella vita. E’ il funerale della “MTV generation”, plasmata da videoclip pieni di belle ragazze in bichini, tette e culi che sballonzano, rapper pieni di catenoni d’oro e occhiali da sole colorati, che sulla spiaggia e su macchine tamarrissime, cantano gli elogi del sesso, del denaro, della droga, di una vita priva di regole, ma anche di valori. La trama è assurda, ma va intesa in senso espressionistico. Spring breakers è questo: è un bombardamento di spazzatura, ti sbatte in faccia lo schifo e lo ridicolizza, ma allo stesso tempo ne mette in luce la potenza devastatrice. Tutto questo regalando delle sequenze straordinarie.
Ma il SENSO DI VUOTO che si respira e ci schiaccia per tutta la durata del film non riguarda solo i “teen-ager”, riguarda un’intera società. “siamo tutti coinvolti” cantava De André.

Poi è chiaro che è tutto stereotipato, esagerato. Esagerata la trama, esagerati i personaggi, esagerati i colori, le musiche, il montaggio frenetico e spezzato. Esagerate le voci fuori campo, i dialoghi, e soprattutto esagerati i denti ed il tatuaggi di James Franco, classico rapper da videoclip (“Io faccio soldi. E’ il sogno americano. Ce l’ho fatta”). Ma è una triste parodia, fatta però non con toni ironici, bensì tragici. C’è di tutto: Sesso in tutti i modi possibili, porcate lesbo, fellatio alle pistole, coca sniffata dalle tette di ragazze disfatte dall’alcol, mitra attaccati in camera come quadri insieme al poster di Scarface, menage a trois in piscina, sparatorie con i passamontagna rosa. La telecamera che non sta mai ferma, ci mostra la storia di quattro ragazze come tante (magari due di loro un po’ più zoccole della media) che vogliono semplicemente evadere dalla apparente “Noia” “per trovare un’identità”. Da lì a una rapina in un ristorante con le pistole ad acqua e alle “vacanze di primavera” sulle spiagge del sud, il passo è breve e rapido. (irreale d’accordo, ma non è quello il punto)

Ma presto tutto diventa un incubo. Coloratissimo, quasi psichedelico, ma pur sempre un incubo. La prima a precipitare è Faith ( e chi se lo aspettava un’interpretazione così da Selena Gomez?!). Il suo pianto, il suo “I wanna go home, please” ripetuto all’ossesso è un lamento straziante. Ad ogni pianto, aumenta la desolazione, mente vanno avanti i festini e le sparatorie. James Franco, fa il verso con la mano di scattare una foto alle sue “bitches” e nell’istante in cui lo fa si sente il rumore di un caricatore di un fucile, un leit motiv, che diventa sempre più disturbante. Si alternano scene di violenza ad immagini di rara intensità poetica, come la scena del pianoforte, con le ragazze con il passamontagna che cantano e volteggiano con i mitragliatori in mano
L’ho trovato estremamente interessante. Geniale operazione di Korine: facciamo un film di condanna, ma mettiamoci Selena Gomez e Vanessa Hudgens, e creiamo anche una bella locandina colorata, in modo da richiamare più giovani al cinema, provando a farli rispecchiare nel vuoto più totale dei miti della loro generazione.

Splendido il riassunto di un utente di Filmscoop: “Spring Breakers è un dipinto moderno che ci viene mostrato senza cornice e senza nessuna spiegazione ; i pittori siamo noi, sono i giovani ; il soggetto, lo “spunto” per questo (eternamente) affresco giovanile è la società in cui viviamo e, soprattutto, moriamo. Harmony Korine è semplicemente il direttore della mostra. Una mostra psichedelica, dolorosa e inesorabile. Un resoconto inevitabile di ciò che siamo e di ciò che, in tanti, vorrebbero essere.
Non c’è compassione e non c’è crudeltà in tutto ciò, ma è solo pura manifestazione di una fredda realtà che urla e canta allo stesso tempo.
Le fiamme dell’inferno, stavolta, sono di colore rosa.. Ma bruciano allo stesso modo.. “

6 commenti

  1. giovannicazzin / 16 Luglio 2013

    spring breakers è apparenza. dall’arresto in poi è solamente apparenza, quindi non bisogna soffermarsi sull’al di là dell’apparenza ma bisogna restare nell’apparenza, perché è l’apparenza ciò che viene mostrato: non serve citare (male, la citazione è in ii e non i persona) de André, basterebbe citare lo stesso Spring Breakers, “sembra un sogno” – e infatti è un sogno, è una bellissima irrealtà, pura apparenza, altro che spazzatura, altro che fredda realtà.

  2. vittoriomorelli90 / 16 Luglio 2013

    Sulla citazione di De Andrè hai pienamente ragione, me ne sono reso conto a recensione già scritta di aver sbagliato…
    Per quanto riguarda il film probabilmente non ci ho capito una sega 😛
    Se ti va di darmi qualche dritta per interpretarlo meglio, così magari me lo riguarda, mi farebbe soltanto piacere!! 😀

    • giovannicazzin / 16 Luglio 2013

      guarda, nemmeno io all’inizio, dopodiché ho avuto la fortuna di avere come fratello un genio che ha avuto il piacere di parlare con uno che di cinema ne capisce assai, tale drmabuse se non ricordo male, col quale mio fratello aveva avuto una discussione non da poco su ‘sto film, dalla quale appunto è emerso che, di per sé, non ci sia niente di vero nella seconda parte, dove appunto viene ripetuto “sembra un sogno” e anche “è bello prendersi una pausa dalla realtà”. la seconda parte è un sogno (v. l’unicorno stampigliato sui cappucci delle tipe), un’artificialità creata dalla multimedialità dei mass media.

  3. vittoriomorelli90 / 16 Luglio 2013

    In effetti è estremamente plausibile… avrebbe in tal caso dei connotati ancora più drammatici. Bella la trovata dell’unicorno…però ci vuole occhio!… grazie della dritta. ora che ci ripenso la continua ripetizione del sembra quasi un sogno, quasi snervante e fastidiosa, acquisterebbe significato!! grazie mille

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