Spring Breakers - Una vacanza da sballo

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Spring Breakers - Una vacanza da sballo

Quattro ragazze compiono una rapina in un ristorante, per potersi permettere le vacanze in Florida. Arrestate, conoscono uno spacciatore che le convince a compiere un omicidio per suo conto.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Spring Breakers
Attori principali: James Franco, Selena Gomez, Vanessa Hudgens, Ashley Benson, Rachel Korine, Gucci Mane, Heather Morris, Ash Lendzion, Sidney Sewell, Thurman Sewell, Emma Holzer, Lee Irby, Jeffrey Jarrett, Russell Stuart, Josh Randall, Travis Duncan, John McClain, Paige Anderson, Rebecca Kauffman, Tony Robinette, Megan Russell, Kathryn Trail, Ken Anthony II, Karleigh Chase, Vivian Fleming-Alvarez, Tom Franco, Mattox Gardner, Rod Grant, Anthony J. James, Dave Kramer, Erik Anthony Russo, Dayton Sinkia, Lauren Vera, Benjamin Weaver, Nicole Paris Williams, Mostra tutti

Regia: Harmony Korine
Sceneggiatura/Autore: Harmony Korine
Colonna sonora: Cliff Martinez, Skrillex
Fotografia: Benoît Debie
Costumi: Heidi Bivens, Jodi Baldwin
Produttore: Ted Field, Chris Hanley, Fernando Sulichin, Charles-Marie Anthonioz, Agnès B., Vikram Chatwal, Vince Jolivette, Jordan Gertner, Miles Levy, Megan Ellison, Stella Schnabel, David Zander, Jane Holzer, Chris Contogouris, Wicks Walker, Aeysha Walsh
Produzione: Usa
Genere: Drammatico
Durata: 94 minuti

Dove vedere in streaming Spring Breakers - Una vacanza da sballo

Pop è fluo è tette / 6 Novembre 2017 in Spring Breakers - Una vacanza da sballo

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Alla base di tutto stanno i porno sullo Springbreak, è chiaro. Candy, Brit, Cotty e Faith sono quattro sbarbine del collage. Nel senso che si fanno di colla e di qualsiasi altro. Prologo con alternanza, tette e culi al mare e la droga e le feste contrapposte alla simmetria immobile dei non luoghi universitari. Le prime tre sono scavezzacollo, la quarta, un po’ più protagonista o approfondita, è nomen-women (argh!) e va ai gruppi dove si canta amen (quindi anche nomen-amen, ok la pianto). Poi arrivano le altre tre e la svegliano per fare caz**te, e lei si ubriaca per osmosi credo. Comunque, scenetta, dobbiamo troppo andare allo SB. Bella raga, stiamo risparmiando dall’inizio dell’anno. Quanto abbiamo? 325 dollah. In 4! 😀 MADDAI. Quindi le tre rapinano un fast food, al grido di un metafilmico e iperreale “facciamo finta di essere in un film”. Vanno allo SB, tette e culi ritornano sempre, a volte contrapposti a telefonate a metafisiche nonne/coscienze mute, fanno troppo bordello, dicono minchia cioè. Ad un certo punto tutti hanno i denti di metallo. Mentre lo spettatore pensa WTF, le arrestano. Il capo dei gemelli coi denti di metallo (Zinco-Panco e Panco-Zinco) che le stavano leccando, è James Franco, e si chiama Alien e pure lui ha i denti clangclang, le tira fuori e le porta nel suo mondo di gangsterismo stupido e nigga che ballano in eterno tra di loro e zero figa – tipo un girone infernale dantesco – e spaccio e denti, banconote e mitra nel letto, cose così, tranzolle. Vanno a comandare coi macchinoni zarri, ma Faith, che è Selena faccia a banana Gomez, niafa, urla “Voglio andare a casa”, e prende il bus. Ti aspetteresti un addio che prepara la strada a un ritorno, ma no. Meanwhile, tutti gli altri in costume da bagno e passamontagna rosa con unicorno d’ordinanza, a cantare Britney Spears nel cortile e al pianoforte di Dentone. Cominciano a rapinare gente, Cotty, la più wacca, si becca una pallottola in un braccio, perché Alien sta a litiga’ cor nigga del quartiere, Big Arch, “voglio tornare a casa!”. Sembra il Grande Fratello. Le ultime due, le più gnocche, hanno purtroppo la personalità di uno scovolino del cesso, per cui si fanno convincere da Alien ad andare ad ammazzare l’Arcone e tutti i suoi. Come business plan, e come piano tout court, è particolarmente idiota, non si capisce come Alien potesse aver avuto successo in qualcosa, appena mette piede nel posto muore. Le due, sempre coi loro passamontagna rosa e bikini fluo e mitra negri, uccidono 300 milioni di neri armati che non le sfiorano nemmeno per sbaglio, e possono finalmente tornare a casa.
Ho tardato molto a vedere il mio primo film di Korine, e non credo gli altri possano peggiorare.
Esaltazione o critica di una generazione perduta (a naso insieme alle prossime), che cresciuta in un vuoto valoriale finisce a nuotare nei dollari e a fare pompini ai mitra per divertimento, smaccatamente il film vuole essere superficiale e rosso e pop e rosa e soffuso di colori e suoni (Skrillex o rapper inutili a manetta per tutto il tempo), ripetitivo coi vari loop che si aprono e tornano, caleidoscopico nelle intenzioni, le immagini, i discorsi, la voce off che continua a dire Spring Break! Abbiamo trovato noi stesse! Sono cambiata! Minchia Sabri! E tuttavia questa tetteculesca e apprezzabile superficie (in un porno) finisce per soffrire della mancanza di scrittura (in un film). Questi personaggi sono i soliti americani, che dall’esterno e al di là del sottovuoto morale sembrano troppo stupidi per essere veri, e l’ambaradan si limita a contrapporre concetti e culi o immagini dissonanti, siamo ancora qui a cercare di épater le bourgeois, dopo 100 anni. Andare coi motorini sulle aiuole, mamma mia, voler scalare la classifica. Contrapporre la voce off che riflette agli shake delle tette, e poi a Alien che declama poesie brutte e spiega la vita, meh, a me quelli che spiegan la vita han sempre dato sui nervi poi. In realtà la parte migliore, ma dura 3 minuti, è la rapina da cui tutto inizia, girata in piano sequenza dall’esterno del locale, con la camera piazzata in auto con Cotty che fa il giro dell’isolato e vede attraverso le finestre come si svolge la rapina dentro, senza sentire davvero. Ecco, questo in un porno non c’è. Per il resto, aridatece Natural born killers. E basta con sti film di gente che si pretende (o viene presa per) stocazzo (o il Godard degli anni zero) e mira al cielo e non acchiappa nulla.
Ho grandi ambizioni per il tuo prossimo film u_u

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17 Febbraio 2015 in Spring Breakers - Una vacanza da sballo

Non volevo fare una recensione a questo film, in verità. Dopo averlo guardato ero solo venuta qui per curiosità, per leggere un po’ di opinioni, ma soprattutto per vedere se l’idea che mi sono fatta io del film corrispondesse a quella di qualcun altro.
Onestamente mi dispiace leggere certe cose. Stilisticamente parlando, questo film, per dirla in gergo, “spacca di brutto”. Può non piacervi, ma oggettivamente ha un impatto visivo pazzesco.
La saturazione, tutta la gamma di colori forti. E’ psichedelico.
Ci sono delle inquadrature che mi hanno fatta quasi piangere (sì, paradossalmente mi emoziono più per queste cose che per i film nel loro complesso, per la storia).
Il piano sequenza della rapina, la scena sotto gli irrigatori (o era pioggia, non l’ho ancora capito), alcuni primi piani anche, le varie inquadrature da diverse angolazioni quando sono in cella, l’inquadratura finale capovolta. Ne sono talmente tante che sicuramente ne dimentico qualcuna, ma il succo è: notevole.
Mi chiedo anche come si possa dire che questo film è lento. A parte che il montaggio ha un bel ritmo, ed ovviamente è fatto molto bene, mi chiedo cosa intendano per “lento” alcune persone. Per me i film di Sokurov sono lenti (e neanche tanto), o quelli di Wong Kar-Wai, o quelli di Kim Ki-duk, o per dire, quelli di Rossellini e Pasolini. Ma dire che Spring Breakers è un film lento mi sembra assurdo – a meno che io non abbia visto un altro film, a ‘sto punto, o a meno che gli altri non abbiano mai visto un film veramente lento.
In ogni caso io adoro i film lenti, quindi anche se lo fosse stato davvero, la cosa non avrebbe intaccato in alcun modo il mio giudizio – anzi, avrei voluto durasse di più, paradossalmente.
Non voglio esprimermi sulla sceneggiatura, la caratterizzazione dei personaggi o altre cose, perché onestamente mi sembra superfluo, se n’è parlato già abbastanza. A me personalmente è arrivato – certo, si può non condividere l’approccio o il modo brusco in cui il film cerca di mandare messaggi, ma ci sta. Ci sta perché è un film brusco, anche visivamente lo è, d’impatto, quindi il fine giustifica i mezzi.
A me è piaciuto, rientra un po’ in quello che è il mio genere di film, un tipo di pellicola che mi intrattiene e diverte per davvero, senza portarmi a cali di attenzione. E non gli avrei dato due lire, eh, prima di guardarlo.
Innanzitutto per il cast. Quando scegli la Gomez e la Hudgens vai a carpire un certo target, di cui purtroppo o per fortuna io non faccio parte. Nemmeno Franco mi piace molto, ma riconosco che sappia il fatto suo, è un attore senza dubbio. Non mi piacciono i personaggi, di questo film, perché effettivamente sono odiosi, nessuno escluso. Però non si può giudicare un film in base a quanto ti rivedi nei suoi personaggi o a quanto ti infastidisca la storia narrata. Altrimenti, fosse così, meglio scegliersi film che pensiamo siano adatti a noi e pace, ma in questo modo ci perderemo un mondo intero di cose.
Detto ciò, per me le otto stelline le merita tutte, già solo per la regia.

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Il nulla. / 26 Maggio 2014 in Spring Breakers - Una vacanza da sballo

Ancor prima di Bling Ring (Sofia Coppola, 2013), ci ha pensato Harmony Korine, celebre regista della sfera cinematografica indipendente USA (Gummo), a raccontarci la gioventù bruciata che popola l’America.

Quella priva(ta?) di ideali e progetti per il futuro. Quella dei festini alcolici e della droga. Quella del “godiamoci la vita” nel modo più semplice e squallido possibile. Quella del pressapochismo. Dell’indecenza. Che fa del materialismo il suo scopo. Quel tipo di gioventù che infastidisce a vedersi, ma che esiste. E che spesso contraddistingue la maggioranza. Anche qui da noi.

Come un videoclip rap di un’ora e mezzo, Spring Breakers racconta il vuoto esistenziale con un mix di culi sculettanti, ragazze in bikini e gangsta’ falliti. Un film irriverente e irritante nella sua totalità, colonna sonora compresa, che farebbe inorridire chiunque dotato di buon gusto. Un tentativo di denuncia sociale lodevole a priori, ma che a lungo andare stanca. Annoia. Perché non c’è niente di nuovo. Se voleva essere un pubblicità progresso per le nuove generazioni, sarebbe bastato molto meno.

I colori sparati, tingono la frigidità delle scene di un tocco di bellezza, ma non bastano a sollevare dalla loro piattezza surreale il manipolo di balordi-caricaturali che riempiono lo schermo, in cui spadroneggia James Franco, principe degli sfigati-tamarri, nel ruolo più basso e rivoltante della sua carriera.

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21 Aprile 2014 in Spring Breakers - Una vacanza da sballo

Film un pò deludente, con l’unico pregio di aver quattro belle ragazze che girano in bikini per quasi tutto il film. Immagini però frammentarie, trama spicciola (quattro ragazze che partecipano a uno spring breakers, le vacanze di primavera universitarie in America) con sesso e droga (niente rock n’ roll) a farla da padrone. Personaggi poco approfonditi (x usare un eufemismo), solo di Selena Gomez si intuisce qualcosa in più. Il film migliora leggermente nella seconda parte con il personaggio del ganster, un quasi irriconoscibile James Franco, che prende sotto la sua tutela le quattro donzelle. Film bruttino e anche un pò noioso.

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4 Aprile 2014 in Spring Breakers - Una vacanza da sballo

Vedendo che la mia recensione è stato così velocemente e tempestivamente reguardita, esprimo la mia opinione versando fiumi di parole. Innanzittutto voglio specificare che ho visto questa pellicola ben 3 volte a casa mia, ponderando dopo ogni visione e valutando soprattutto il perchè non riuscivo ad aprezzarlo.
Può sembrare che il film non mi sia piaciuto dato la ”pochezza” di contenuti ma invece i motivi sono tutt’altri.
1) La caratterizzazione dei personaggi, credo sia il punto focale di un film perchè in questo caso l’ambientazione è alquanto azzeccata se si vuole narrare di sesso, droga (e avrei sperato rock n’ roll); ma i personaggi … vogliamo dire che sono attentamente sviluppati? Ho capito qualcosina solo del personaggio interpretato da Selena Gomez, una ragazzina di stampo religioso che si trova in mezzo a qualsiasi tipo di trasgressione e che se ne va. Ma le altre? Vanessa Hudgens e Ashley Benson ( che mi sforzavo di associare a Pretty Little Liars per non farmela ”scadere”) in particolare, si può dire che i loro personaggi sono stati sviluppati a sufficienza? Non c’è una nota di diversità nelle due ragazze. E poi quella con i capelli rosa l’ho trovata assente per alcuni pezzi importanti del film.
2) La trama. Mi sono sforzata davvero da ”italiana media” quale vengo considerata di capire il senso intrinseco di questo film. Può darsi che vada ad evidenziare il disagio degli adolescenti oggi nel trovare la propria libertà? Libertà intesa come fuga, come spring break, come rifugio dalla cantilena della monotonia giornaliera. Si bel proposito, ma a mio parere il risultato è molto meno che mediocre. E non lo dico perchè sono una mente eletta e in grado di dare giudizi come dio sceso in terra, ma da cinefila ovvero innamorata del cinema e dei film. La lotta sociale dei nostri giorni per emergere e vivere una vita all’estremo non deve essere raccontata descrivendo 4 ragazze che rapinano per potersi fare uno ”spring break”. Ricordo film e serie televisive (faccio riferimento a Skins ad esempio) in cui il tema di questa ribellione perversa e allo stesso tempo mai a pieno raggiungibile è stato trattato insieme a molti altri: la famiglia, l’amore, la morte. Ci tengo a sottolineare che questo mio giudizio non parte da una mente puritana e ristretta, ma da una ragazza che non si è mai scandalizzata per nessun film che ha visto; quindi non importa quante scene di sesso, droga e violenza tu voglia e possa inserire in un film, dipende tutto da come esse entrano in contatto con altri temi alquanto delicati.
3) La lentezza/andamento del film; non sono una regista e non ho studiato cinema, ma abituata da sempre a vedere film di Sofia Coppola la lentezza non mi ha mai spaventata o fermata dal vedere un film. Avrei voluto tanto che in questo caso avesse suonato come un campanello d’allarme. Per quanto io non conosca nè il regista nè lo sceneggiatore (mea culpa), questo film è incapace di attirare l’attenzione sullo spettatore se non nelle scene che danno più scalpore, incorniciate da musica travolgente e costernate da ragazze mezze nude. L’unica scena che forse mi sembrava teneramente ritagliata dal contesto aggressivo-psichedelico è stata quella in cui le ragazze sono in spiaggia al tramonto. Ma ripeto, è stata l’unica che mi abbia suscitato un minimo di interesse.
Detto tutto ciò concludo dicendo che potrei guardarlo per una quarta, quinta o sesta volta ma il film susciterebbe in me sempre le stesse sensazioni: noia e indifferenza. La lentezza e la ripetitività sono i giganteschi buchi neri attribuibili a questo film, che non mi ha colpito, ma spero che colpisca voi diversamente. Vengo in pace.

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