Recensione su Bellas Mariposas

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17 Giugno 2013

E’ una Sardegna nettamente diversa dai consueti stereotipi quella descritta da Salvatore Mereu che anziché verso la bellezza delle coste dell’isola preferisce invece rivolgere uno sguardo impietoso alla miseria di un fatiscente quartiere dormitorio di Cagliari descrivendo le giornate di una ragazzina. Coniugato quasi completamente al femminile , dove gli uomini si muovono come penose figure secondarie di perdenti , e un film duro e tutt’altro che consolatorio quanto coraggioso ed originale .
Un film nel quale il regista non solo sfida una delle regole della cinematografia (quella che prevede che l’attore non guardi mai verso l’obiettivo) ma fa addirittura parlare ed interagire la giovanissima protagonista “Cate” con la macchina da presa stessa .
Ottime le due giovanissime “mariposas ” Sara Podda e Maya Mulas al quale va il merito di aver reso in maniera eccellente la incantata e giocosa innocenza della loro età a dispetto del degradante contesto nel quale esse vivono.
Un’opera interessante , ma distribuita poco e male , che probabilmente non molti altri riusciranno a vedere.

1 commento

  1. Lúthien / 17 Giugno 2013

    Infatti, sono sarda e non ne ho mai sentito parlare nemmeno qua… grazie per la recensione, lo guarderò sicuramente 🙂

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